macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti

Documentazione generale » Metalli pesanti e virus.

Metalli pesanti:
Cosa sono:
I metalli (dal greco "metallon", che significa miniera e quindi minerale) sono elementi chimici solidi, ad eccezione del mercurio, a temperatura ambiente; sono una eterogenea categoria di elementi duttili e malleabili, buoni conduttori di elettricità e di calore. Dei 103 elementi che compongono la tavola periodica ben 79 possono essere fatti rientrare nel gruppo dei metalli. Si definiscono pesanti quei metalli che hanno un numero atomico superiore a 20, come il mercurio, il piombo, il cromo, il cadmio, il cobalto, il nichel, ecc. Hanno la tendenza ad accumularsi nel suolo e quindi nella catena alimentare e possono avere effetti nocivi sugli esseri viventi anche a concentrazioni non elevate. 

Dove si trovano
Nella crosta terrestre si ritrovano in forma cristallina soprattutto 25 metalli (dal berillio allo zirconio) che rappresentano anche i più interessanti dal punto di vista tossicologico. I metalli sono quindi naturalmente presenti nell'aria, nell'acqua, nel suolo e di conseguenza anche negli alimenti. Tuttavia le attività umane hanno portato ad una progressiva dispersione nell'ambiente dei metalli stessi. L'uomo ha cominciato a estrarre e a lavorare i metalli almeno 4-5000 anni or sono, ma con l'avvento dell'era industriale l'industria mineraria e metallurgica si sviluppano in maniera esponenziale fino agli anni intorno al 1980. Le attività estrattive, metallurgiche e di lavorazione dei metalli hanno determinato una loro dispersione nell'ambiente di vita e costituiscono un fattore di rischio anche per la popolazione generale, oltre che per i lavoratori esposti. 

Quale rischio comportano
I metalli possono essere definiti essenziali e tossici. Si dicono essenziali quei metalli necessari per alcune funzioni dell'organismo. Si distinguono microminerali essenziali i metalli come il ferro necessario per l'emoglobina del sangue, lo zinco per la funzione di molti enzimi, il rame, il cui fabbisogno è dell'ordine dei milligrammi. Vi sono poi altri elementi essenziali il cui fabbisogno è molto minore (di circa 1000 volte), vale a dire nell'ordine dei microgrammi, così per il vanadio, il cromo, il manganese, il cobalto, l'arsenico, il selenio e il molibdeno.
Molti metalli sono quindi indispensabili all'organismo, anche se, qualora vengano assorbiti in quantità eccessive, possono invece causare effetti dannosi. Diversi integratori alimentari in vendita nelle farmacie contengono piccole dosi di questi metalli.
Sono considerati tossici tutti quei metalli il cui eccessivo apporto determina effetti dannosi per la salute, tanto maggiori, quanto maggiore è la dose assorbita; lo stesso metallo può essere essenziale a basse dosi e diventare tossico a dosi più elevate. I metalli possono essere assorbiti per via respiratoria, come fumi o polveri, per ingestione e raramente attraverso la pelle. Nell'organismo si legano prima alle proteine del sangue, per poi distribuirsi nei diversi compartimenti a seconda delle loro proprietà. Così ad esempio il piombo si distribuisce nell'osso e nei tessuti molli, il mercurio si accumula nel rene, ecc.. I metalli vengono eliminati principalmente per via renale, come il mercurio e il cadmio, oppure con la bile, come l'arsenico, l'alluminio e il manganese e ritrovarsi quindi nelle feci. In piccola quantità possono essere eliminati per via respiratoria o cutanea (ma si possono ritrovare nei capelli). Alcuni metalli possono passare nel latte materno. La maggior parte degli effetti tossici dovuti a metalli sono stati osservati e descritti in lavoratori esposti a concentrazioni ambientali di gran lunga più elevate di quelle presenti nell'ambiente di vita, oppure in seguito ad intossicazioni accidentali. In alcuni casi gli effetti tossici si sono verificati nel corso di catastrofi ambientali, come nel caso del mercurio nella baia di Minamata in Giappone, dell'arsenico a Manfredonia, del cadmio in Giappone e in Belgio.
Gli effetti dei metalli sono molteplici: possono determinare fenomeni irritativi, intossicazioni acute e croniche, possono avere azione mutagena o cancerogena. Anche gli organi o gli apparati colpiti sono molto diversi: si va dal sangue al rene, al sistema nervoso centrale o periferico, al sistema respiratorio, all'apparato gastrointestinale, all'apparato cardiovascolare e alla cute. Nella tabella allegata sono riportati gli effetti dei principali metalli su diversi distretti dell'organismo. E' importante ricordare che alcuni metalli ma soprattutto il cromo, il cobalto e il nichel possono sensibilizzare la pelle di soggetti predisposti e causare eczemi, spesso di natura professionale. 

Come si rilevano
I metalli pesanti possono essere determinati anche in quantità estremamente ridotta (ricerca delle tracce) nelle varie matrici ambientali (alimenti, acqua, terreni, fanghi, ecc.) utilizzando, nella maggior parte dei casi, tecniche analitiche di spettrofotometria. 

Cosa dice la legge
Le varie normative di settore individuano metodiche di analisi, modalità di campionamento e quantitativi massimi di vari metalli pesanti nelle varie matrici (acqua, suoli, alimenti, fanghi, compost, rifiuti, ecc.). Esistono inoltre per molti metalli pesanti limiti di esposizione professionale. 

Chi controlla
Le Agenzie ambientali, nazionale, regionali e della province autonome di Trento e Bolzano insieme ad altri soggetti istituzionali quali il Comando dei Carabinieri Tutela Ambiente (CCTA ex NOE), le Capitanerie di Porto, le Autorità di Bacino, il Magistrato alle Acque, il Corpo Forestale dello Stato hanno le competenze in materia di controlli ambientali. Le attività di controllo degli alimenti e delle bevande sono invece effettuate dal Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N) che si avvale di numerosi organismi operanti sia a livello centrale che locale. I controlli analitici sono effettuati dai laboratori delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente, dagli Istituti Zooprofilattici e da altri laboratori riconosciuti dal Ministero della Salute. L’ARPAV pertanto, nei laboratori di analisi dei propri Dipartimenti Provinciali, effettua controlli ufficiali nelle acque alimenti, fanghi e terreni. Il controllo negli ambienti di lavoro è invece affidato ai Servizi di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (S.P.I.S.A.L.) delle ASL. 

Prevenzione
La prevenzione è basata sul rispetto delle normative e sull’efficacia dei controlli ambientali e si attua adottando soluzioni tecniche ed organizzative per ridurre i rilasci di metalli pesanti e loro sali nell’ambiente e per limitare l’esposizione professionale degli addetti ai lavori. Una maggior conoscenza della presenza naturale dei metalli nei suoli (livello di fondo naturale) consente di tenere meglio sotto controllo i possibili fenomeni di accumulo nel suolo e di conseguenza nelle acque e sedimenti. E’ importante individuare le sorgenti di inquinamento ambientale da sottoporre a monitoraggio con particolare riguardo alle acque impiegate per l’irrigazione, soprattutto nel caso di riutilizzo agricolo di acque reflue, e per consumo umano, agli ammendanti organici (fanghi di depurazione, compost, ecc.) ed altri fertilizzanti utilizzati sul terreno al fine di evitare bioaccumulazione tramite la catena alimentare, danni alla fauna ittica e alle piante. 


Effetti dei principali metalli sui diversi distretti dell’organismo
 
La ricerca ha dimostrato che il progressivo inquinamento ambientale ed alimentare che accompagna e caratterizza la società industrializzata mette in crisi il nostro sistema detossificante, producendo una diffusione di malattie cronico-degenerative, quali cancro, immunodeficienze, autismo, Alzheimer e la comparsa di sintomatologie difficilmente inquadrabili. I metalli tossici, mercurio, piombo, alluminio, cadmio, arsenico sono certamente i principali responsabili e purtroppo il loro ruolo non viene interpretato dalla medicina specialistica. I metalli tossici sono sostanze inquinanti che penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti. I metalli si accumulano lentamente e progressivamente negli organi (ossa, fegato, rene, SNC, tessuto adiposo) e nei tessuti dove svolgono la loro azione dannosa. L’ eccesso di metalli nel nostro corpo blocca l’attività di numerosi complessi enzimatici a molti e diversi livelli con conseguente danno metabolico ed energetico inducendo una vasta gamma di sintomi spesso di difficile interpretazione

Piombo
Metallo di colore grigiastro, facilmente malleabile al punto che è possibile tagliarlo con un coltello. Resiste bene agli agenti chimici, fonde a temperature relativamente basse (300 – 350 C). E’ abbondantemente diffuso in tutto il mondo sotto forma di solfuro, nel minerale chiamato galena ed in minerali di secondaria importanza quali cerussite e anglesite. 

La quantità di piombo contenuto nel nostro corpo è 500 volte superiore rispetto a quella presente 100 aa fa ! E’ divenuto uno degli inquinanti piu’ diffusi da quando (1923) alcuni suoi composti sono stati aggiunti alle benzine per elevarne il potere antidetonante.

E’ noto fin dalla preistoria poiché a Babilonia le pietre dei ponti venivano collegate l’una con l’altra da graffe di ferro sigillate con Piombo. Nell’antica Roma erano di Piombo le condutture di acqua.

Negli USA vi sono ogni anno 2500 casi di intossicazione acuta. 
Si ritiene che negli USA, una elevata percentuale di bambini presentino una intossicazione da piombo con problemi di accrescimento e apprendimento.
Il piombo interagisce con il glutatione, la glutatione perossidasi e con il selenio bloccando quindi uno dei meccanismi chiave della nostra difesa antiossidante.

Inoltre inibisce l’enzima ALA D (acido delta aminolevulinico deidrasi) con incremento dell’acido delta aminolevulinico libero e la ferrochelatasi (aumento delle porfirine libere eritrocitarie) Il Pb inibisce anche la coproporfirinogeno decarbossilasi con conseguente incremento della coproporfirina III e aumentata escrezione di coproporfirine urinarie.

Vie di penetrazione: via digerente (acqua potabile contaminata; vino e alcolici; verdure e ortaggi coltivati in terreni contaminati; ingestione di frammenti di vernici) e via inalatoria (polvere e fumi), di minor importanza la via cutanea.
L’eliminazione avviene attraverso feci, urina e bile.
A parità di dose il piombo ingerito è meno tossico di quello inalato poiché della quota ingerita ne viene assorbito solo un 20% mentre il rimanente viene eliminato con le feci.
Responsabile della tossicità è il Piombo circolante nei liquidi organici.
Nel sangue il piombo si trova per oltre il 90% all’interno dei globuli rossi.
Si deposita nei tessuti molli (rene, surrene e fegato) e a livello osseo. Piccole quantità di piombo passano nella saliva e nel latte e possono attraversare la placenta. 
Negli organi in cui si deposita e a livello osseo il piombo resta fissato per lunghi periodi.
La tossicità è legata alla sua azione inibitrice su molte attività enzimatiche, alle proprietà spasmogene sulla muscolatura liscia, sull’azione litica delle emazie circolanti, alla azione neurotossica. 
Patogenesi il Piombo determina:
- spasmo della muscolatura liscia dell’apparato digerente e dei vasi periferici responsabili delle coliche addominali, ipertensione arteriosa, alterazioni renali e encefalopatia.
- Blocco della attività di numerosi enzimi ricchi in gruppi – SH tra cui alcuni che partecipano alla sintesi dell’eme;
- Modificazioni della membrana cellulare dei globuli rossi circolanti che divengono piu’ facilmente sottoposti a emolisi;
- Lesioni tossiche dei nervi periferici responsabili delle paralisi.


Mercurio
Il mercurio è un veleno mortale per tutti gli esseri viventi.
Bianco e brillantissimo è il solo metallo liquido a temperatura ambiente.
Emette già a freddo vapori molto tossici.

Il pesce lo accumula in grande quantità (soprattutto pesci grassi di grande stazza). L’avvelenamento avviene per assunzione con i cibi, per inoculazione con i vaccini e per inalazione dei vapori. Può anche essere assorbito attraverso la pelle. 
Il mercurio è strettamente collegato con le malattie cardiovascolari ed il cancro. 
È un potente neurotossico!!

1 donna su 8 in gravidanza presenta valori elevati di mercurio!

Oltre 10 mila pubblicazioni scientifiche descrivono gli effetti tossici del mercurio.
Nel Gennaio 2001 la FDA USA ha emesso una ordinanza per avvertire la popolazione (soprattutto donne in gravidanza e che allattano) dei pericoli derivanti dalla ingestione di pesci di grossa stazza (sgombro, pesce spada, squalo) contaminati dal mercurio.

Lo stato della California, dal Febbraio 2004 impone ai supermercati di esporre i livelli di mercurio contenuti nei pesci in vendita!

I vaccini sono una fonte di intossicazione da Mercurio.
La dose di Mercurio somministrata attraverso i vaccini in bambini di 3 mesi è equivalente a 30 volte l’esposizione giornaliera massima.
I vaccini contengono Mercurio perché le case farmaceutiche non sono obbligate a dichiarare quanto mercurio contengono; devono dichiararlo solo se viene utilizzato come conservante. Così anche vaccini in cui l’etichetta assicura l’assenza di mercurio, in realtà possono contenerlo.

Nei bambini di pochi mesi:
- il mercurio è particolarmente dannoso per il cervello in fase di sviluppo;
- il mercurio entra molto più facilmente nei tessuti cerebrali del bambino perché la barriera ematoencefalica non si è ancora completata; è stato dimostrato che neonati esposti al mercurio, diversamente da ciò che accade negli adulti, accumulano il mercurio soprattutto a livello cerebrale.
- I bambini al di sotto dei 6 mesi di vita non riescono ad espellere il mercurio soprattutto per la loro incapacità di produrre bile che rappresenta la principale via di escrezione del mercurio organico.

Il 21 giugno 2000 si è riunita ad Atlanta negli USA la commissione del Governo sulle vaccinazioni. E’ stata valutata la possibilità di correlazioni tra esposizione al timerosal (conservante dei vaccini contenente grandi quantità di mercurio) e specifici sintomi neurocomportamentali in 400 mila bambini. E’ stata dimostrata una correlazione statisticamente significativa tra esposizione al Timerosal da vaccini e patologie caratterizzate da ritardi di sviluppo , tic, sindrome da deficit attentivo, minori capacità di apprendimento e di linguaggio

Fortunatamente non tutti i bambini sviluppano le stesse reazioni al mercurio poiché la suscettibilità complessiva di ogni singolo individuo dipende da fattori ambientali e genetici.

La tossicità del mercurio è cumulativa e si verifica quando la velocità di esposizione è maggiore di quella di eliminazione.

In tal modo si instaura una neurotossicità ritardata nel tempo, che può manifestarsi mesi dopo l’esposizione.
- Il mercurio causa l’alterazione dei livelli dei neurotrasmettitori serotonina, dopamina, glutammato e acetilcolina; queste stesse anomalie si trovano spesso nei bambini affetti da autismo. E’ risaputo che l’esposizione al mercurio causi disfunzioni nell’apprendimento e difficoltà di linguaggio, difficoltà con idee astratte e comandi complessi, tendenza a ritirarsi dal contatto con la gente, ansia e comportamenti ossessivi / compulsivi. Disturbi sensoriali tra cui mancanza di sensibilità alla bocca, piedi, intolleranza ai rumori, avversione al contatto e risposte esagerate o del tutto mancanti al dolore, sono manifestazioni comuni della intossicazione da mercurio. Il mercurio causa inoltre anomalie diffuse nell’organismo legandosi allo zolfo così da causare danni multipli a enzimi, meccanismi di trasporto e proteine strutturali con manifestazioni cliniche che possono coinvolgere organi e funzioni differenti.


Alluminio
L’alluminio è il minerale più diffuso sulla superficie terrestre, ma non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano. 

E’ stata dimostrata la costante associazione di accumuli di alluminio in patologie caratterizzate da disturbi mentali quali l’Alzheimer, il Parkinson e il Down.
L’assunzione giornaliera non dovrebbe superare i 20 mg mentre una compressa di aspirina ne contiene 10 – 52 mg.

Le piogge acide favoriscono l’assunzione di alluminio da parte delle piante e dei vegetali.
Negli animali iniettando sperimentalmente microscopiche quantità di alluminio in prossimità dell’ippocampo, dove si fissa nei neuroni piramidali, si ottiene un comportamento simile a quello della demenza umana.

L’accumulo nell’uomo avviene con grande lentezza probabilmente in misura di pochi nanogrammi al di, per cui all’età di 60 aa la quantità di alluminio può raggiungere quantità significative.

Nell’isola di Guam, il 12% della popolazione presenta la “sindrome di Lou Gehrig” sclerosi laterale amiotrofica che sembra essere correlata ai livelli eccessivi di alluminio nell’acqua.


Cadmio
Metallo bianco argenteo. Ogni sigaretta comporta l’assunzione di 1,4 mcg ed un pacchetto di sigarette aumenta i depositi del cadmio di 4 mcg al di , impegnando e sottraendo capacità antiossidante a tutto l’organismo. 
Il cadmio può aumentare lo spessore della membrana basale dei piccoli vasi e dei capillari riducendo la circolazione. Nelle donne viene interessata anche la circolazione uterina con conseguente possibile prematurità o deformità del feto.


Arsenico
L’Arsenico è un veleno mortale noto fin dai tempi antichi, presente in natura eccezionalmente allo stato libero ma più frequentemente combinato con zolfo, ferro, cobalto, etc. 

Nell’uomo è presente solitamente in tracce eccetto che nei casi di intossicazione.
E’ presente in natura nelle rocce, nel terreno, nell’aria e nell’acqua. I processi industriali, minerari ed agricoli sono tra le prime cause di contaminazione dell’acqua nell’ambiente circostante.

Alcuni derivati organici hanno applicazioni in campo medico. Prima della scoperta della penicillina era usato in medicina in particolare per il trattamento della sifilide.
Attualmente viene utilizzato in odontoiatria per devitalizzare la polpa dentaria sotto forma di anidride arseniosa.

I composti sono velenosi ed una dose di 0,1 gr è mortale per un uomo adulto.

Fonte: Dr. Sante Guido Zanella 
Sintomatologia di alcuni metalli tossici 

PIOMBO

Patogenesi 

il Piombo determina:
- spasmo della muscolatura liscia dell’apparato digerente e dei vasi periferici responsabili delle coliche addominali, ipertensione arteriosa, alterazioni renali e encefalopatia.
- Blocco della attività di numerosi enzimi ricchi in gruppi – SH tra cui alcuni che partecipano alla sintesi dell’eme;
- Modificazioni della membrana cellulare dei globuli rossi circolanti che divengono piu’ facilmente sottoposti a emolisi;
- Lesioni tossiche dei nervi periferici responsabili delle paralisi. 

Sintomatologia

Apparato digerente:
- “orletto gengivale di Burton” in corrispondenza del bordo gengivale soprattutto dei canini e degli incisivi. E’ caratterizzato da una striatura azzurro scura dovuta al deposito di solfuro di piombo (per reazione tra il piombo arrivato a livello gengivale attraverso il sangue e l’idrogeno solforato prodotto dai residui alimentari nel cavo orale).
- Disturbi dispeptici e infiammatori: perdita di appetito, senso di peso epigastrico post prandiale, pirosi gastrica e nausea; colite cronica spastica caratterizzata da dolori addominali soprattutto in vicinanza dell’ombelico e stipsi talvolta alternata a diarrea; ulcera gastroduodenale: per azione spastica del Piombo e per irritazione della mucosa gastrica da parte del Piombo ingerito.
- Colica saturnina: è caratterizzata da violenti dolori crampiformi continui o ad accessi intervallati da brevi remissioni diffusi a tutto l’addome. L’alvo è chiuso, spesso sono presenti nausea e vomito. Il paziente appare sofferente e ansioso, il viso è pallido sia per lo spasmo dei vasi cutanei superficiali sia per l’anemia, la pressione arteriosa è aumentata, l’urina è scarsa e di colore scuro. La colica dura alcuni giorni e cessa con l’apertura dell’alvo.

Apparato circolatorio e urinario: 
il Piombo causa spasmo arteriolare diffuso piu’ spiccato a livello renale che tende a provocare ipertensione arteriosa, riduzione di flusso sanguigno renale e di filtrato glomerulare, oliguria, innalzamento della azotemia.
Perdurando l’assorbimento del Piombo, seguono alterazioni anatomo patologiche (ialinosclerosi) delle arteriole renali e del glomerulo che simulano un quadro della nefrosclerosi (rene grinzo saturnino) che può arrivare a insufficenza renale acuta.

Sistema emopoietico: 
provoca una diminuzione dei globuli rossi e della emoglobina (anemia saturnina) caratterizzata da subittero, aumento della bilirubina indiretta nel siero, reticolocitosi, riduzione della durata di vita media dei globuli rossi circolanti, iperplasia del midollo osseo.
Negli stadi avanzati di intossicazione l’anemia dipende soprattutto dal blocco della sintesi dell’eme.
La sideremia è innalzata sia per l’aumentata emolisi che per l’insufficente utilizzo del ferro in seguito alla ridotta sintesi dell’eme;

SNC: Encefalopatia AC: frequente soprattutto nei bambini intossicati da Piombo. Si manifesta inizialmente con cefalea, nausea, vomito, vertigini poi con delirio e convulsioni talora accompagnate da emiplegia, paraplegia, afasia, segni di irritazione meningea, coma; può essere letale. La causa si ritiene sia dovuta a vasospasmo cerebrale seguito da ischemia, edema, microemorragie.
Nella forma CRONICA l’arteriolospasmo determina cefalea, insonnia, irritabilità o depressione, riduzione della memoria, paralisi dei nervi periferici precedute spesso da parestesie e da riduzione della forza.

Apparato scheletrico: 
nelle ossa ancora in via di accrescimento possono comparire a livello delle linee di calcificazione provvisorie metafisarie, bande radiopache dovute ad accumulo di Piombo.

Gotta saturnina: 
caratterizzata da aumentato turnover dei nucleoprotidi o ad una maggior sintesi endogena di acido urico o ad una ridotta secrezione di urati da parte dei tubuli renali.

Nei bambini la sintomatologia comprende : 
iperattività, pianto frequente ed immotivato, comportamento pauroso, difficoltà di apprendimento, disturbi della parola, ritardo mentale e convulsioni.


MERCURIO

Vie di penetrazione: 
- Apparato digerente
- Apparato respiratorio
- Attraverso la pelle.
Il Mercurio assorbito si deposita soprattutto a livello del rene, del fegato, cervello, ghiandole salivari, intestino, ossa, muscoli, tiroide.
Piccole quantità possono passare nella saliva, sudore e latte materno; il mercurio può attraversare la placenta e raggiungere il feto. 

Patogenesi:
Si lega con i gruppi –SH inibendo così alcuni sistemi enzimatici e con altri gruppi (aminici, carbonilici, idrossilici) di cui sono ricche le molecole di certi enzimi.

Anatomia patologica:
Degenerazione delle cellule del corpo striato e della corteccia cerebrale e cerebellare, ipertrofia della neuroglia, riduzione della guaina mielinica di fibre nervose periferiche.
I composti organici provocano atrofia della corteccia cerebrale e cerebellare.
Alterazioni sono state descritte anche a carico dell’apparato digerente (gengivite, stomatite, enterocolite), del rene (degenerazione degli epiteli tubulari, depositi di calcare nella corticale) e del fegato (degenerazioni cellulari).

Sintomatologia:
- Intossicazione CRONICA:
- SNC: iperemotività, irritabilità, insonnia, agitazione psicomotoria alternata a periodi di depressione, tristezza e apatia. La memoria si indebolisce e si riduce la capacità intellettiva. Il sonno è spesso agitato con allucinazioni.
- Nelle intossicazioni da vapori di mercurio o da composti inorganici il segno neurologico tipico è il TREMORE caratterizzato da scosse piccole e rapide intervallate da scosse piu’ ampie o da piccole soste. Solitamente interessa entrambi i lati, insorge a riposo, si aggrava in seguito ad emozioni mentre si attenua fino a scomparire nel sonno. Solitamente insorge alle dita delle mani e alle palpebre, per poi estendersi al resto degli arti, lingua, viso rendendo difficili la scrittura, le manualità, il cammino ed il linguaggio. Al giorno d’oggi assai meno frequenti sono le manifestazioni coreiformi (ballarella dei minatori del monte Amiata), le contrazioni tetaniche, i sussulti durante il sonno. Altri sintomi tipici sono le ipoestesie o anestesie, parestesie, formicolii, crampi, senso di freddo, iperestesie, nevralgie, cefalea ed emicranie.
- Nelle intossicazioni da composti organici (metil ed etil mercurio) che possono talora decorrere subdolamente prevalgono i disturbi della sensibilità quali parestesie, atassia, disartria, sordità: malattia di Minamata in Giappone per ingestione di pesce contaminato.
- Apparato digerente: gengivite e stomatite. Gengive arrossate, tumefatte, dolenti, facilmente sanguinanti, alito sgradevole, sapore metallico e ipersalivazione (scialorrea). Radiologicamente si può osservare una demineralizzazione degli alveoli che inizia vicino al colletto dei denti estendendosi poi verso la radice; piorrea alveolare, pus, caduta dei denti. La gengivite e la stomatite sarebbero causate dal Mercurio depositato nelle ghiandole salivari e riversato poi in bocca con la saliva. Oggi è assai raro il riscontro del classico orletto gengivale di colore grigiastro dovuto a deposizione del solfuro di mercurio che si formerebbe per azione dell’idrogeno solforato sviluppatosi a causa delle cattive condizioni igieniche del cavo orale.
- Alcuni pazienti possono accusare enterocoliti, gastrite, ipercloridrie, difficoltà digestive, anoressia.
- Il Mercurio può danneggiare l’apparato visivo: atrofia del nervo ottico, neurite ottica retrobulbare e nella intossicazione da metil ed etil mercurio, atrofia bilaterale della zona visiva della corteccia cerebrale con costrizione concentrica , dei campi visivi. E’ stata descritta anche una alterazione tipica del cristallino, bilaterale detta “mercurialentis” caratterizzata dalla presenza di un riflesso brunastro della capsula anteriore dovuto ad assorbimento di Mercurio dall’esterno attraverso la cornea. Tale modificazione, che non interferisce con la capacità visiva, insorgerebbe prima dei segni clinici e sarebbe dunque importante per fare diagnosi precoce.
- A livello cutaneo possono insorgere dermatiti di vario tipo : eritema papillare con lieve ipercheratosi in seguito a contatto con mercurio.
- Frequente è la compromissione del fegato.


ALLUMINIO

Sintomatologia : 
I disturbi comprendono: pneumoconiosi, sequestro di fosfati dal tratto gastrointestinale con osteoporosi e rachitismo, reazioni cutanee, nefrite, epatopatie, coliti, ipereattività nei bambini, Alzheimer.


CADMIO

Sintomatologia : 
Acuta:
- da inalazione: irritazione respiratoria con pleurite, dispnea, cianosi, febbre, tachicardia, nausea e edema polmonare.
- da ingestione: nausea, vomito, ipersalivazione, crampi addominali e diarrea.
Cronica: 
ipertensione, anosmia, colorazione giallognola dei denti, enfisema, epatopatia, anemia ipocromica microcitica, disfunzione tubulare renale caratterizzata da proteinuria e aumentata escrezione urinaria di microglobuline, lesioni ossee e pseudofratture, predisposizione a cancro prostatico e laringeo.


ARSENICO

Sintomatologia: 
gusto metallico, alitosi, agliosi, pirosi gastrica, vomito, diarrea anche emorragica, disidratazione, tachicardia, ipotensione, shock ipovolemico, danno epatico e renale, coma e convulsioni; può essere letale.
Le eruzioni cutanee (papule, ipercheratosi palmare e plantare, iperpigmentazione del tronco) sono compatibili con la intossicazione cronica.

Fonte: Dr. Sante Guido Zanella
L'alluminio nuoce alla salute 

Gli studiosi Claudia M. Reinke e Han Leuenberger dell'università di Basilea, sconsigliano l'assunzione non controllata di antiacidi contenenti alluminio Maalox, Mylanta, Riopan, Alka-Selzer, e altri ancora in quanto si è visto che ogni giorno ingeriamo molto più alluminio di quello tollerato dalla nostra salute. 

L'alluminio oggi viene usato in grandissimi, enormi quantità sia nel campo alimentare, che in quello medicinale e cosmetico. Quando si pranza ad un ristorante, ad esempio, è molto facile che i cibi siano stati cotti in pentole di alluminio. Allo stesso modo anche i cibi contenuti nei contenitori argentati e nella carta stagnola sono contaminati. 

L'alluminio è contenuto anche nella birra e nelle bevande gassate in lattina, di queste ne basta una al giorno per generare una minima intossicazione. Altri ricettacoli sono il latte, i succhi di frutta ed altri alimenti come la panna che in Italia è confezionato quasi esclusivamente in tetrapak, foderato internamente di alluminio. L'elenco dei cibi che contengono tracce di alluminio è ancora molto lungo, basti pensare agli sbiancanti usati per la farina che sono a base di allume di potassio. L'alluminio inoltre è contenuto anche in altri tipi di prodotti per l'igiene e negli stessi medicinali, ad esempio nei tubetti di dentifricio e nei contenitori di medicinali, nei deodoranti, nei rossetti, phard, matite. 

L'eccessiva concentrazione di alluminio può dare intossicazione e può favorire persino il morbo di Alzheimer. 
La maggior quantità di alluminio entra nel nostro organismo non con i cibi, ma con i farmaci, in quanto con i su citati antiacido possiamo assumere fino a 2 gr. di alluminio al giorno, mentre con i cibi possiamo arrivare al massimo 100 mg al dì. L'alluminio si fissa nei tessuti, e nel cervello, può portare ad un ammanco di fosfato e ad un impoverimento della massa ossea. 

Gli esperimenti fatti sugli animali hanno mostrato che l'alluminio si accumula anche nell'utero e nel feto inoltre è stato ritrovato nel latte materno di nutrici che avevano assunto antiacidi. In Germania questo rapporto è stato preso seriamente per questo i produttori di antiacidi contenenti alluminio devono inserire un avvertimento, nelle informazioni per il paziente e questi farmaci non sono ammessi per le donne in gravidanza. 

In altri Paesi come la Svizzera non è stata ancora presa alcuna misura e quei farmaci vengono ancora venduti liberamente. Swissmedic che è l'lstituto svizzero per gli agenti terapeutici segue da vicino gli ulteriori sviluppi di questa ricerca per decidere quali misure prendere in seguito. 


Fonte:
Universität Basel (http://pages.unibas.ch/anglist/)
Donata Allegri 
E-mail: donata.allegri@ecplanet.com 


--------------------------------------------------------------------------------

ALLUMINIO E SALUTE

Effetti sulla salute dell'alluminio
L'alluminio è uno dei metalli più ampiamente usati ed anche uno dei composti più frequentemente presenti nella crosta terrestre. A causa di cio', l'alluminio è comunemente noto come composto innoquo. Tuttavia, quando qualcuno viene esposto ad elevate concentrazioni, cio' può causare problemi di salute. La forma di alluminio solubile in acqua ha effetti nocivi, tali particelle sono chiamante ioni. Si trovano solitamente in una soluzione di alluminio insieme ad altri ioni, per esempio il cloruro di alluminio.

L'assunzione di alluminio può avvenire attraverso il cibo, attraverso la respirazione e tramite il contatto con la pelle. Un'assunzione continuata di concentrazioni significative di alluminio puo' provocare seri effetti sulla salute, come:

- danneggiamento del sistema nervoso centrale
- demenza
- perdita della memoria
- indebolimento
- severo tremore

L'alluminio costituisce un rischio in certi luoghi di lavoro, come le miniere, dove può essere presente nell'acqua. Le presone che lavorano nelle fabbriche dove si utilizza alluminio durante i processi di produzione possono riscontrare problemi ai polmoni quando respirano polvere di alluminio. L'alluminio può causare problemi ai pazienti di malattie renali quando entra nel corpo durante le dialisi renali. 

L'inalazione di polvere di alluminio a di ossido di alluminio finemente divisa e è stata indicata come causa di danni polmoni e di fibrosi polmonare. Questo effetto, noto come malattia del rasoio, è complicato dalla presenza si silicio e di ossidi di ferro nell'aria inalata. Può anche essere implicato nella malattia dell'Alzheimer.

Effetti ambientali dell'alluminio
Gli effetti di alluminio sono stati portati alla nostra attenzione, soprattutto a causa di problemi d'acidificazione. L'alluminio può accumularsi in piante e causare problemi di salute per gli animali che consumano tali piante.

Le concentrazioni di alluminio sembrano essere più alte nei laghi acidificati. In questi laghi il numero di pesci e di anfibi sta diminuendo a causa delle reazioni degli ioni alluminio con le proteine nelle branchie dei pesci e negli embrioni delle rane.
Alte concentrazioni di alluminio causano non soltanto effetti sui pesci, ma anche su uccelli e su altri animali che mangiano i pesci e gli insetti contaminati e sugli animali che respirano alluminio attraverso l'aria. Le conseguenze sugli uccelli che mangiano i pesci contaminati consistono nell'assottigliamento dei gusci delle uova nella nascita di pulcini sotto peso. Le conseguenze sugli animali che respirano alluminio attraverso ll'aria possono essere problemi ai polmoni, perdita di peso e diminuzione dell'attività.

Un'altra effetto dell'alluminio negativo per l'ambiente è che i suoi ioni possono reagire con i fosfati, e cio' induce i fosfati ad essere meno disponibili per gli organismi acquatici.

Alte concentrazioni di alluminio possono essere presenti non soltanto in laghi acidificati e nell'aria, ma anche nell'acqua freatica di terreni acidificati. Ci sono forti prove sulla capacita' dell'alluminio di danneggiare le radici degli alberi quando sono situate in acqua freatica.

Fonti: http://www.lenntech.com/italiano/tavola-periodica-elementi/Al-it.htm
http://www.bio.unipd.it/~zatta/metals/DOCUMEN4.HTM 
LA PERICOLOSITA' DEL BARIO, DELL'ALLUMINIO E DI ALTRI METALLI PESANTI 

Quella che segue è una descrizione di alcuni metalli, pesanti e non e dei loro effetti sulla salute. Nel capitolo Chelazione sono descritti alcuni metodi per la disintossicazione da metalli, solo per informazione sui passati tentativi 

Alluminio  
Simbolo: Al 
Numero Atomico: 13 

Questo metallo si trova dappertutto, essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre e fino a poco tempo fa considerato inerte, quindi non tossico. In realtà vi sono ormai evidenze sufficienti per ritenerlo implicato in alcune patologie, come alcuni tipi di cancro e di malattie neurologiche. 

Le fonti possibili di esposizione di alluminio includono l'acqua potabile (particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) le pentole ed utensili da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox. 
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici. 
Molti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell'uso diffuso, non sia realmente molto tossico. L'alluminio non è un vero metallo pesante, per esempio ha un peso molecolare leggero (numero 13 sulla tabella periodica degli elementi) e si comporta diversamente dai metalli come piombo o mercurio. 
La gamma della quantità di alluminio nel corpo umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg. 


Fonti
Per la maggior parte delle persone, l'assorbimento maggiore di alluminio proviene dagli additivi alimentari quali il fosfato di alluminio di sodio (un emulsionante dei formaggi fusi), l'allume di potassio ( usato per imbiancare farine) ed il silico-alluminato di sodio e/o il silicato di calcio di alluminio (aggiunto al sale comune da tavola per facilitarne l'uscita dalla saliera impedendo la formazione di grumi). 
Usando pentole, vaschette e fogli di alluminio per l'uso quotidiano in cucina, alcune particelle di alluminio vengono assorbite dal cibo che poi mangiamo, specialmente i cibi acidi come i pomodori (sughi ecc.). Alcuni antiacidi contengono l'idrossido di alluminio ed è stato anche rilevato che alcune "aspirine per bambini" contengono alluminio. Altre fonti comuni sono: anti traspiranti, dentifrici, amalgami dentali, cosmetici, borotalco e filtri delle sigarette, alcune acque potabili, tè commerciali e lievito. Questo termine deriva dal latino alumen. 
La contaminazione avviene soprattutto attraverso: sale da cucina (solo se addizionato a silicato di Al come antiagglomerante); farina bianca (è contenuto nello sbiancante); fogli di alluminio; contenitori di alluminio; lattine; antiacidi; amalgama dentario; pentole e utensili da cucina in alluminio; deodoranti; lieviti in polvere; formaggi fusi (come emulsionante); acque depurate con solfato di alluminio per azione battericida. 

Assorbimento
L'alluminio viene assorbito a livello intestinale, anche se scarsamente. La maggior parte dei 10-100 mg presenti nell'alimentazione (tutti gli alimenti anche se non contaminati contengono tracce di questo metallo) viene escreta con le feci.
La maggior parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide. L'assunzione giornaliera di alluminio è stata valutata fra i 10mg e 110mg, ma il corpo tende ad eliminarne la maggior parte nelle feci, nell'urina e in parte nel sudore. 
Con funzioni insufficienti dei reni, più alluminio viene immagazzinato, specialmente nelle ossa. 

Danni
L'alluminio si lega soprattutto al DNA e si deposita in particolare nel cervello, dove provoca danni alla cellula neuronale. 
Le cellule dei pazienti affetti da diverse forme senili di demenza, e in particolare quelli affetti da Alzheimer, contengono da 4 a 6 volte più alluminio dei controlli, ovvero di un campione di personae affine (per esempio per sesso e età), ma sana. 
A livello generale può provocare stipsi, cute secca, cefalea, disturbi della memoria. 

Terapia e prevenzione
Come abbiamo visto le fonti di possibile contaminazione e accumulo dell'organismo sono quasi tutte controllabili individualmente: si tratta di evitare di utilizzare utensili da cucina in alluminio e di limitare il consumo di cibi o bevande conservati in contenitori di alluminio. 
Amalgame e antiacidi possono essere sostituiti dal dentista e dal medico con prodotti che non contengono alluminio. Non è possibile rimuovere per chelazione l'alluminio presente nell'organismo attraverso una terapia orale con minerali, e risulta quindi ancora più importante l'adozione di misure preventive. 
Nei casi gravi può essere effettuata una terapia con un farmaco (EDTA), direttamente sotto stretto controllo medico.



Bario  
Simbolo: Ba 
Numero Atomico: 56 

Questo termine dal greco barys che significa "pesante".
Il bario è un elemento alcalino della terra e anche un metallo pesante tossico. 
Nel 1774, i minerali che contengono il bario sono stati identificati da Karl Scheele da cui il metallo puro fu ricavato per elettrolisi da Humphrey Davy in 1808. La tossicità del bario tende ad essere relativamente bassa a meno che non venga ingerito in grandi quantità o vengano fatti degli aerosol. L'inalazione di bario può causare l'irritazione temporanea dei polmoni. L'ingestione accidentale o intenzionale di bario può provocare diarrea, vomito ed dolori addominali. L'esposizione umana a livelli pericolosi di bario in acqua potabile contaminata può causare problemi al fegato, allo stomaco, ai reni ed in altri organi, ipertensione miocardica e muscolare, formicolio alle estremità e perdita di riflessi a livello tendineo.
Quando il bario viene assorbito, può rimuovere il potassio all'interno delle cellule e causare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle funzioni del cuore ed nel sistema nervoso.
Alcuni antiparassitari possono contenere sali assimilabili di bario (idrossido, cloruro, o carbonato). 
Le fonti comuni di bario sono: composti usati nei test medici con l'impiego dei raggi X, stampa, ceramica, plastica, tessuti e coloranti, in additivi dei combustibili, carta, sapone e gomma, nella produzione del vetro, di vernici e negli antiparassitari. 
Le principali fonti alimentari di bario sono latte, farina, patate e alcuni tipi di noci. 
Alcuni ricercatori considerano il bario un elemento essenziale, ma la sua funzione metabolica non è dimostrata. 
Il capello può essere utilizzato come monitoraggio per il bario contenuto nell'organismo. 
Apporti eccessivi di sali solubili di bario (nitrati, solfuri, cloruri) possono risultare tossici. 
La misurazione nel sangue è una affidabile verifica di un eccesso di bario.

Sintomi di avvelenamento:
Salivazione, nausea, vomito, crampi addominali, diarrea violenta ed ematica, ipokaliemia, polso irregolare, bradicardia da extrasistoli ventricolari, ronzii auricolari, vertigini, spasmi muscolari fino a convulsioni e paralisi flaccida; morte per insufficienza respiratoria o arresto cardiaco.

Misure di emergenza:
Somministrare rapidamente per os solfato di sodio (30g in 200 ml d0acqua), a seguire gastrolusi poi ulteriore solfato di sodio; antispastici e analgesici per le coliche addominali; sedare le convulsioni con diazepam; ristabilire il quadro elettrolitico.

Trattamento di supporto e mantenimento:
Infusioni saline per correggere la disidratazione, monitoraggio ECG, trattare lo shock.

Patologia:
Peristalsi violenta, ipertensione atriale, disturbi cardiaci, danno renale tardivo. Il bario stimola da contrazione di tutte le cellule muscolari.



Torio 
Ssimbolo: Th 
Numero atomico: 90

Elemento metallico radioattivo, appartenente alla serie degli attinidi nella tavola periodica.
Fu scoperto nel 1828 dal chimico svedese Jöns Jakob Berzelius. È di colore scuro, poco reattivo nei confronti dell'acqua, solubile in acido cloridrico e solforico, poco solubile in acido nitrico. Fonde a 1750 °C, bolle a circa 3850 °C, ha densità relativa 11,8 e peso atomico 232,038.
Il torio è l'elemento radioattivo più diffuso sulla superficie terrestre ed è presente in piccole quantità nella torite e nella orangite sotto forma di silicato; si trova anche nella torianite, un minerale radioattivo, come ossido che accompagna l'uranio. I più grossi depositi sono composti da ossido di torio, ThO2, nelle sabbie di monazite di India e Brasile.
Il torio ha isotopi di massa variabile fra 212 e 236. Il torio 232, un materiale radioattivo fertile, si trova in natura, ha vita media di 14 miliardi di anni, ed è il primo membro delle serie di decadimento radioattivo, che porta all'isotopo stabile piombo 208. Il bombardamento del torio 232 con neutroni lenti produce l'isotopo fissile uranio 233, durante un processo simile a quello che si verifica quando neutroni veloci generano dall'uranio 238 l'isotopo fissile plutonio 239; per questo motivo il ciclo torio-uranio è impiegato dagli scienziati in alternativa al ciclo uranio-plutonio. 
Il torio metallico è usato in leghe non ferrose, soprattutto di magnesio, e come stabilizzante nei tubi elettronici; l'ossido di torio viene impiegato nei filamenti luminosi e come catalizzatore. Può essere utilizzato anche per migliorare le comunicazioni dei radar. 


Bromo 
Simbolo: Br 
Numero Atomico: 35 

Il bromo, come il cloro e il fluoro è un gas tossico. I sali del bromo sono stati impiegati per trattare indigestione acida o per sedare. Il bromo può rimuovere il cloro in alcune funzioni del corpo. Troppo bromo può causare tossicità negli esseri umani. Sintomi di leggera intossicazione possono includere affaticamento, debolezza, irritabilità, sonno disturbato, processi mentali lenti e scarsa memoria. Una severa intossicazione può causare confusione e sonnolenza, delirio, stupore, depressione, allucinazioni e, come estremo, psicosi. Questo termine deriva dal greco brômos che significa fetore. 



FONTI
http://www.medicinenon.it/modules.php?name=News&file=article&sid=25 

APPROFONDIMENTI
http://www.mednat.org/vaccini/alluminio.htm 
http://www.eurosalus.com/static/mineralogramma_php3 
http://www.mednat.org/falsa_medicina.htm 
http://www.salus.it/veleni/bario.htm 
http://italy.peacelink.org/disarmo/articles/art_3712.html 
http://it.wikipedia.org/wiki/Torio 
Sulla rivista "Science"
Come penetra il mercurio sulla terraferma

Dal 1930 al 1950, il solfato mercurico – il sale di mercurio dell’acido solforico di derivazione industriale – è entrato in un importante fiume dello Stato della Virginia Il mercurio è un contaminante persistente che si propaga risalendo la catena alimentare causando mortalità, infertilità e altri effetti biologici sia nella fauna selvatica sia nell’uomo. 
Dal 1930 al 1950, il solfato mercurico – il sale di mercurio dell’acido solforico, un composto estremamente tossico di derivazione industriale – è entrato nel South River, un affluente dello Shenandoah River, un importante fiume dello Stato della Virginia (Stati Uniti). Per determinare se questa contaminazione del mercurio sia entrata nella catena alimentare terrestre sono state analizzate 13 specie di uccelli che si nutrono prevalentemente di invertebrati terrestri e che vivono entro 50 metri dalla riva, per poi effettuare un confronto con specie che abitano in siti di riferimento certamente non contaminati. 

Secondo quanto riferito su “Science” da un gruppo di ricercatori del College of William and Mary di Williamsburg, in Virginia, negli Stati Uniti, il primo risultato trovato è stato, come ci si attendeva, un livello di mercurio significativamente più alto in 12 specie volatili del primo gruppo considerato. 

Allo stesso modo, le concentrazioni del metallo sono risultate più alte negli individui adulti con una connessione dietetica diretta con il mercurio acquatico: con l’importante eccezione di una specie di anatre, tutti gli uccelli acquatici avevano valori ematici di mercurio variabile tra 2 e 4 parti per milione, cioè oltre il livello in grado di dare effetti avversi. 

In particolare due specie di uccelli passeriformi, avevano i più alti livelli ematici rispetto a qualunque altra specie terrestre, confrontabili con quelli degli uccelli che si nutrono di animali acquatici. Ragni, falene e cavallette costituiscono così uno dei principali veicoli di contaminazione da mercurio della fauna terrestre. (fc)

www.lescienze.it
Sesto studio negli ultimi mesi mercurio link in vaccini contro l'influenza di danni cerebrali, autismo

Gli effetti tossici del mercurio, noto anche come thimerosal nei vaccini, ancora una volta confermato, questa volta da ricercatori dell'Università del Brasile. In occasione del sesto studio importante negli ultimi mesi a condannare l'uso del mercurio in medicina, il nuovo studio rivela che il mercurio provoca gravi danni al cervello, ed è collegato all'autismo e ad altre malattie dello sviluppo nei bambini e la malattia di Alzheimer negli adulti.

Il dottor Jose Dorea ei suoi colleghi hanno condotto un ampio, analisi peer-reviewed di diversi studi e le informazioni disponibili nei database più importanti che riguardano gli effetti delle basse dosi di Thimerosal, o etil-mercurio, il tessuto neurale e il comportamento. Essi hanno scoperto definitivamente che il Thimerosal si accumula nel tessuto cerebrale, incide negativamente lo sviluppo del cervello, e danneggia le cellule cerebrali.

"Mercury è noto per provocare gravi danni, soprattutto per i feti ei bambini a causa delle loro dimensioni ridotte," ha dichiarato Lisa Sykes, presidente della Coalizione per Mercury-free Drugs (Comed), un gruppo non-profit dedicata alla rimozione di mercurio dalla medicina. "Perché togliere il Thimerosal dai vaccini pediatrici solo per iniettare in donne incinte e bambini con il vaccino influenzale raccomandato? Hanno rimosso il Thimerosal da altri vaccini, e quindi dovrebbe anche essere eliminato dalla vaccini anti-influenzali. "

Molti altri studi recenti confermano i numerosi pericoli poste dal mercurio, tra cui uno recentemente pubblicato in theFolia link Neuropathologicathat la tossina direttamente autismo (http://www.naturalnews.com/031678_m...). Il mercurio è noto anche per interrompere una corretta funzione immunitaria, danno al DNA, inibiscono sano sviluppo embrionale, e causare il cancro.

La stragrande maggioranza dei vaccini contro l'influenza somministrato negli Stati Uniti ancora contengono thimerosal, in quanto provengono da fiale multidose che richiedono un conservante per evitare la contaminazione. Tuttavia, Comed dice che non c'è motivo di continuare a utilizzare Thimerosal dal conservanti alternativa più sicura già esistono e sono
attualmente in uso in molti vaccini pediatrici, quello utilizzato per contenere Thimerosal.

http://majortrend.tv/5607/new-study-verifies-mercury-in-flu-shots-is-toxic/
Traduzione di vesuvio

I documenti del governo britannico su alluminio nei vaccini 
 La sconvolgente verità su allumini nei vaccini da documenti del governo britannico 

John Heptonstall 

Nel settembre 2010 per i medicinali e prodotti sanitari Regulatory Agency, MHRA, che è l'agenzia governativa responsabile dei farmaci e dispositivi medici regolazione nel Regno Unito, ha riferito che c'era un rischio di esposizione in alluminio causati da iniezioni di calcio gluconato al 10% in contenitori di vetro da 10 ml. Il Gluconato di calcio è concesso in licenza per l'uso in alcune condizioni acute, come ipocalcemia e rianimazione cardiaca. E 'stato riscontrato che la soluzione di calcio gluconato in flaconcini di vetro contiene alluminio quasi 200 volte più di gluconato di calcio in fiale di plastica: ciò è dovuto alla soluzione leeching alluminio dal vetro. 

Aumento dei livelli di alluminio possono causare tossicità alluminio con effetti negativi sulla mineralizzazione  ossea e lo sviluppo neurologico, in particolare nelle persone con insufficienza renale e bambini. Si ritiene che l'alluminio sanguisughe dal vetro nella soluzione durante la sterilizzazione o la conservazione, anche se fiale di plastica non ha aumentato i livelli di alluminio. I livelli di alluminio in fiale di vetro di gluconato di calcio (in ug / L) in deposito a lungo sono stati 6135 e stoccaggi brevi sono stati 4890, di questi rispetto ai livelli del deposito fiala di plastica di 31 e 27 rispettivamente; sembrava esserci una maggiore concentrazione di alluminio nella vecchia rispetto alle fiale di vetro nuovi. E 'normale che i neonati sono alimentati con le soluzioni di nutrizione parenterale, che sono stati preparati da iniezioni di gluconato di calcio e quindi essi possono essere stati sottoposti a livelli inaccettabilmente elevati di alluminio, l'alimentazione durante i periodi prolungati. Bohrer et al 2003 (QUI) nota che il rilascio di alluminio è rafforzata da quando fiale di vetro contenenti soluzioni con sali di calcio e fosforo. Frey e Maier 2000 era contaminazione meno di alluminio in gluconato di calcio confezionati in contenitori di polietilene (195ug / L) rispetto ai flaconcini di vetro (5000ug / L). 

Perché ha preso il MHRA così tanto tempo per segnalare questo e quali conseguenze avrà le conclusioni MHRA hanno su tutte le confezioni in vetro di farmaci, alimenti, e altre sostanze destinate al consumo umano? L'MHRA ha anche confermato che l'alluminio potrebbe sanguisuga dal vetro con l'azione di sola acqua in un flacone di vetro, e che si svolgerà dal comportamento scorretto tappi di gomma a concentrazioni ancora maggiore. Da molti anni i genitori hanno allertato le autorità su quanto percepiti come gravi eventi più gravi che colpiscono i loro bambini subito dopo la vaccinazione. Molti vaccini vengono confezionati e conservati per lunghi periodi, in flaconcini di vetro con tappi in gomma e alluminio è un adiuvante comunemente utilizzato a concentrazioni specifiche, i risultati MHRA suggeriscono che queste concentrazioni di alluminio sono stati pesantemente contaminati da alluminio leeched a livelli che dovrebbero destare preoccupazione. 

Esempi di contenimento vaccino includono Pluserix vaccino, prodotto da Smith-Kline Rit, SA, ha guadagnato di licenza dei prodotti n. 002/0166 nel 1988 sotto la Medicines Act 1968 ed è descritto nella Scheda parte 1 come contenuto nel neutro di tipo 1 fiale di vetro con bromobutile tappi in gomma, alluminio e overcaps flip-off top, insieme con il diluente in folle tipo 1 fiale di vetro o fiale con tappi di gomma butilica e overcaps alluminio. Immravax, prodotto da Istituto Merieux, ha ricevuto licenza articolo n. 6765/0020 nel 1989 che descrive il vaccino ad essere contenuta in flaconcini di vetro singolo o multidose. Infanrix, il DTP-IPV Hib della GlaxoSmithKline utilizza flaconi di vetro. Meningitec prodotto da Wyeth viene memorizzato anche in flaconcini di vetro. La recente pubblicizzato vaccino contro l'H1N1 emessi in milioni di dosi preparati in fiale di vetro contenenti ognuno 10 dosi singolo paziente; a Chicago da sola più di 100.000 persone sono state inoculate con quello vaccino, sarà Chicago sperimentare un aumento associato a un deterioramento mentale, gli effetti neurologici che prendere piede tra i gruppo vaccinato? 

Il corpo umano ha una varietà di meccanismi di protezione per ridurre l'impatto di alluminio inalato e ingerito, non è un metallo raro nel nostro ambiente e acqua, in modo tale che meno dell'1% di alluminio ingerita viene assorbita per via sistemica. Tuttavia, quando l'alluminio viene iniettato le nostre barriere protettive sono bypassati e circa il 40% di alluminio infuso per via endovenosa può essere mantenuto da adulti, fino al 75% di neonati, e questo può rimanere nel corpo per lungo tempo. Alluminio compete con oligoelementi essenziali per una crescita rapida e lo sviluppo e può attraversare la placenta e si accumulano nel tessuto fetale causando morte in utero, malformazioni, ossificazione ritardata e la crescita, e ritardo di sviluppo. La Tossicità di alluminio può provocare malattie metaboliche ossee, anemia e malattie neurologiche come l'encefalopatia. Il Codice US FDA implementato of Federal Regulations 2009 affermando che parenterali di grande volume per l'alimentazione nutrizionale non può contenere più di 25ug / L di alluminio, nessun limite superiore è stato specificato per parenterali piccolo volume e gli stati pubblicazione che neonati prematuri che ricevono livelli parenterale di maggiore alluminio 4-5ug/kg/day di accumulare alluminio a livelli associati con il sistema nervoso centrale e la tossicità ossea. L'MHRA ricorda che l'uso di gluconato di calcio confezionato in flaconcini di vetro non dovrebbe essere usato per trattamenti prolungati o ripetuti in gruppi di pazienti vulnerabili, in particolare quelli con compromissione della funzionalità renale e neonati pretermine. 

L. Tomljenovic e CAShaw 2011 (Corrente Chimica Medica, 2011, 18, 2630-2637, adiuvanti Vaccino in alluminio: sono sicuri) affermare, "La ricerca sperimentale mostra chiaramente che i coadiuvanti in alluminio hanno un potenziale di indurre gravi disordini immunologici negli esseri umani. In particolare alluminio in forma adiuvante comporta un rischio per l'autoimmunità, infiammazione del cervello a lungo termine e associate complicazioni neurologiche e possono avere profonde e diffuse conseguenze negative per la salute ". E 'dubbio che il problema dell'alluminio ulteriori leeching da fiale di vetro di stoccaggio è stato considerato nel loro studio, ma il potenziale per comportamento scorretto sostanziale di alluminio in flaconcini di vetro contenenti sali di calcio e fosforo, sia comunemente usato nei vaccini e noti per aumentare leeching di alluminio, ora deve destare preoccupazione alla luce delle accuse di vaccino-indotta conseguenze neurologiche ai loro figli di genitori molto diversi. Può essere ragionevole che i medici accettino  l'uso di sostanze nei prodotti medici a livelli considerati al momento di essere al sicuro, ma è anche ragionevole aspettarsi che ora i medici siano loro a chiedere  chiarimenti sulla  potenziale contaminazione dei vaccini e altri prodotti per uso parenterale, in luce della relazione MHRA per impedire la loro trasferimento contaminanti pericolosi nei loro pazienti. Tali prodotti richiedono test approfonditi per garantire la sicurezza dei bambini e adulti. Produttori di vaccini tendono a garantire l'immunità da procedimenti giudiziari per i loro prodotti, ma un medico non può assumere la stessa immunità alla luce delle nuove prove se continuano a iniettare i vaccini contaminati da alluminio in soggetti vaccinati ignari senza full disclosure. 

Secondo Tomljenovic e Shaw nel  2011 bambini, neonati e bambini fino a 6 mesi di età negli Stati Uniti e altri paesi sviluppati ricevono alluminio 14,7-49 volte di più rispetto i limiti di sicurezza della FDA da fonti parenterale dai vaccini attraverso i programmi di vaccinazione obbligatoria. Due mesinegli States , Regno Unito, Canada e bambini australiani in genere ricevono quanto da 220 a 245ug/kg peso corporeo di alluminio per sessione vaccino, un peso equivalente a 34 standard per gli adulti dose di iniezioni di vaccino contro l'epatite B. Ciò esclude qualsiasi ulteriore alluminio leeched da fiale di vetro che i bambini possono inconsapevolmente ricevere e deve porre la domanda, così spesso deviato da produttori di vaccini ed i loro portavoce, su quanto l'aumento esponenziale delle malattie neurologiche che colpiscono tutte le età, dai giovani con disturbi dello spettro autistico al vecchio con sclerosi multipla e Alzheimer, oltre a molte altre gravi condizioni debilitanti, è causato dal peso imprecisato di alluminio diretto passato la loro immunità innata attraverso iniettabili? 

Esperimenti da Levy e altri nel  1998 (Specificità di un anti-alluminio anticorpo monoclonale verso l'alluminio libero e alle proteine, Inorg J Biochem, 1998, 69 (3), 159-163) suggeriscono che l'alluminio da solo può agire come un antigene quindi sollevando dubbi sulla possibilità che la vaccinazione con coadiuvanti in alluminio possono aumentare la suscettibilità di un individuo di successiva esposizione all'alluminio. Dal momento che l'alluminio è così diffuso negli alimenti, acqua, cosmetici e farmaceutici questo deve provocare grande preoccupazione. Farend e altri nel  1997 ("In vivo l'assorbimento di alluminio contenenti adiuvanti vaccino utilizzando 26Al", Vaccine, 1997, 15 (12-13), 1314-1318) ha stimato l'assorbimento di alluminio in conigli adulti femminile dopo l'iniezione intramuscolare di due forme di Al etichettati adiuvanti, idrossido di alluminio e fosfato di alluminio, ed i risultati hanno mostrato entrambi erano rapidamente assorbito, apparendo nel sangue più rapidamente un'ora dopo l'iniezione. I livelli ematici è rimasta elevata per 28 giorni dopo l'iniezione in entrambi i casi e le analisi dei tessuti ha mostrato elevati livelli di alluminio nel rene, milza, fegato, cuore, linfonodi e nel cervello anche se i livelli nel cervello erano inferiori negli altri organi. Tuttavia, Yumoto e altri nel  2000 ("passaggio transplacentare di Al da ratti gravide di feti e del  trasferimento attraverso il latte materno ai ratti da latte", Nucl Instrum Metodi Phys Res B, 2000, 172 (1-4), 925-929) ha indicato che distribuzione tissutale, potrebbe essere età-dipendente. LAlluminio iniettato in ratti in gravidanza per via transplacentare è stato trasferito al feto ed è risultato essere del 30% più elevato nel cervello fetale che nel fegato, mentre nel cervello delle madri 'c'era solo l'1% la quantità di alluminio trovato nel fegato, suggerendo che un cervello fetale può agire come un lavandino per l'alluminio. Le madri di essere sono regolarmente vaccinati con vaccini adiuvante alluminio come anti-tetano, epatite A e B, la meningite e pneumococco negli Stati Uniti. 

Numerosi effetti collaterali gravi sono stati segnalati come potenzialmente causati da vaccini contenenti alluminio adiuvante, non Miofascite almeno macrofagica (MMF) tra i destinatari di vaccini per l'epatite A e B, i casi che possono comportare arthromyalgias diffuso, stanchezza cronica, debolezza muscolare e la sclerosi multipla (Gherardi et al 2001,1998, 2006). La presenza di autoanticorpi nel siero e di evidenza di infiammazione aumento è stato osservato in test di laboratorio di soggetti MMF, con l'infiammazione dimostrato attraverso l'aumento delle citochine infiammatorie interleuchina-1 e antagonista del recettore IL-6 (Eickhoff et al 2002 "Workshop Summary, alluminio nei vaccini "Vaccino 2002, 20 Suppl 3, S1-4)). Questi risultati hanno un eco nella recente scoperta di insoliti livelli di IL-6 tra i cervelli dei soggetti autistici, in particolare il cervelletto, che indica l'attività infiammatoria che potrebbe spiegare alcune delle caratteristiche comuni sperimentato da chi soffre di disturbi dello spettro autistico. Gli osservatori con competenze nella chimica del mercurio e altri materiali tossici usati nei vaccini considerare il mercurio nella sua forma vaccino, etilmercurio come parte di adiuvante thimerosal, come probabile causa di ASD, e anche in alluminio, sia singolarmente sia in combinazione con mercurio, in quanto creano una miscela tossica che può essere più pericoloso di quanto sia in metallo singolarmente. Sembra altamente plausibile, se non inevitabile nei destinatari più sensibili, che l'inserimento diretto di metalli tossici nel sangue bypassando tutti i principali sistemi efficaci di protezione del corpo in grado di sfruttare, a livelli di gran lunga superiori a quelli ritenuti sicuri dagli Stati Uniti dall’EPA e FDA, causbai  gravi eventi tossici compresa la morte e la  grave debilitazione neurologica.

La questione non è fare costituenti tale vaccino causare effetti indesiderati nei bambini, in quanto questo dovrebbe essere l'attesa per la maggior parte dei destinatari del vaccino quando le concentrazioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza, ma perché non causano gravi effetti collaterali in alcuni bambini? Se le aspettative erano che la maggior parte bambini sarebbero soccombere in qualche modo a queste tossine pericolose, iniettato a concentrazioni eccezionali direttamente nel sangue e nei muscoli, quali eventi ci si aspetterebbe? Per entrambi gli eventi mercurio e alluminio comune sarebbe la morte e gravi deficit neurologici, che sono entrambi presunti da parte dei genitori che si verifichi a livelli eccezionali nei loro cosiddetti bambini vaccino danneggiati. Gli studi in Africa Aaby e altri nell'arco di diversi anni hanno dimostrato un aumento dei tassi di mortalità tra i bambini che ricevono DTP, un vaccino nota la presenza di mercurio e di alluminio, al di sopra della norma e anche decessi per i quali ci fu un genere inclinazione a favore di più le ragazze rispetto ai ragazzi morire a certi titoli, ma ha anche riferito che i tassi di mortalità maggiore potrebbe essere mitigato da lievi alterazioni del calendario vaccinale. Anche se gli scienziati che hanno fatto queste scoperte sono abbastanza certi dei propri dati, l'OMS continua a negare quello che potrebbe rivelarsi problemi non solo di mortalità causata da vaccini, ma - che attraverso la negazione e la continuazione delle pratiche vaccino potenzialmente fatale in via di sviluppo - le uccisioni illegali e la mutilazione di molti bambini con la vaccinazione, eppure si sa che i soldi possono essere spesi meglio per la fornitura di acqua pulita e abbondante, sana alimentazione, servizi igienici e che ha ridotto l'impatto delle malattie a quasi trascurabili nel giro di pochi mesi di applicazione nel mondo sviluppato. Purtroppo per i bambini in via di sviluppo c'è poco o nessun profitto nella fornendo loro servizi igienici e acqua pulita, ci sono enormi profitti per la vaccinazione, sia mediante commercializzazione diretta e, forse più lucrativa, attraverso la carità globale di rotta. 

Se questa notizia dalla MHRA UK non è sufficiente a generarla sveglia nei cittadini allora sicuramente la notizia che circa il 43% dei bambini americani, forse il più vaccinato al mondo, sono stati trovati a soffrire di almeno 1su 20 malattie croniche in uno studio di Christina D. Bethell et al 2010, escludendo l'obesità e di essere a rischio di ritardo nello sviluppo, o se questi ultimi sono stati inclusi, la percentuale dei bambini americani soffrono almeno una malattia cronica è del 54%, una percentuale incredibilmente alta di qualsiasi società sviluppata, e uno su cui ogni genitore americano e potenziali genitori dovrebbero essere molto preoccupati. 

John Heptonstall è un laureato con lode in Scienze Applicate (Matematica, Fisica, Biologia), ha un dottorato in Medicine Naturali, è uno specialista in Medicina Tradizionale Cinese di quasi tre decenni la pratica, e ha un figlio di 28 anni con autismo . 
http://www.ageofautism.com/2011/06/uk-government-documents-on-aluminium-in-vaccines.html?cid=6a00d8357f3f2969e201538ef11a6c970b

Il citomegalovirus (CMV) è un virus piuttosto comune che infetta persone di tutte le età e, una volta entrato nell’organismo, ci rimane per tutta la vita. La maggior parte delle infezioni da citomegalovirus è silente, cioè chi è infetto non presenta alcun sintomo, tuttavia il virus può causare disturbi sia a livello fetale sia nei pazienti con problemi di immunodeficienza.

Il citomegalovirus fa parte della famiglia degli herpesvirus, che comprende i virus dell’herpes simplex e quelli che causano la varicella (varicella-zoster) e la mononucleosi (virus di Epstein-Barr).

Trasmissione
Chiunque può contrarre un’infezione da citomegalovirus, ma nella maggior parte degli adulti e dei bambini infetti gli eventuali sintomi sono di lieve entità. Tra i gruppi di persone maggiormente a rischio ricordiamo invece:

bambini non ancora nati, contagiati durante la gravidanza, 
persone con problemi al sistema immunitario (immunodeficienza). 
È possibile diminuire il rischio di contagio da citomegalovirus facendo attenzione all’igiene personale, ad esempio lavandosi le mani spesso.

Il contagio può avvenire tramite:

contatto interpersonale (baci, contatti sessuali, contatti con la saliva o l’urina infetta e subito dopo con gli occhi o con l’interno delle narici), 
allattamento al seno da parte di una madre infetta, 
madre infetta che trasmette il virus ai figli durante la gravidanza, 
trasfusioni e trapianti. 
Il citomegalovirus a volte si trova nelle secrezioni e nei fluidi corporei: urina, saliva, latte materno, sangue, lacrime, sperma e secrezioni vaginali. Si può essere contagiati entrando in contatto con un fluido corporeo infetto, tuttavia chi è positivo per il citomegalovirus (cioè è stato contagiato dal CMV in passato) di solito non lo trasmette con le sue secrezioni corporee, quindi il rischio di essere contagiati tramite un contatto casuale è praticamente trascurabile.

Il contatto con la saliva o l’urina dei bambini piccoli è una delle principali cause dell’infezione da citomegalovirus tra le donne incinte.

Chi è incinta o ha intenzione di avere un bambino dovrebbe attenersi a semplici norme igieniche (ad esempio il lavaggio frequente delle mani) per evitare l’infezione da citomegalovirus. I bambini piccoli hanno maggiori probabilità di trasmettere il CMV tramite l’urina o la saliva rispetto ai bambini più grandi o agli adulti, quindi le donne incinte che hanno bambini piccoli o lavorano a contatto con i bambini piccoli dovrebbero fare molta attenzione.

Sintomi
La maggior parte dei bambini e degli adulti sani contagiati dal citomegalovirus non presentano alcun sintomo quindi il contagio può passare inosservato. Altri, invece, possono presentare uno stato di malessere. Tra i sintomi ricordiamo:

febbre, 
mal di gola, 
affaticamento, 
gonfiore delle ghiandole. 


Questi sintomi sono simili a quelli di altre patologie, quindi la maggior parte dei pazienti non sa di essere stata colpita dal CMV.

Molti dei bambini affetti da citomegalovirus congenito (cioè contagiati dal virus prima della nascita) non presentano alcun sintomo né disabilità, se invece hanno qualche disturbo i sintomi possono essere temporanei oppure si può trattare di disabilità permanenti.

Esempi di sintomi o disabilità provocati dal CMV congenito:

Sintomi temporanei 
Problemi al fegato, 
Problemi alla milza, 
Ittero (pelle e occhi di colore giallastro), 
Chiazze rosse sulla pelle, 
Problemi polmonari, 
Basso peso alla nascita, 
Convulsioni. 

Problemi o disabilità permanenti 
Sordità, 
Cecità, 
Disabilità mentale, 
Microcefalia, 
Mancanza di coordinazione, 
Convulsioni, 
Morte. 


In alcuni bambini i sintomi possono non comparire per mesi o per anni dopo la nascita, tra i sintomi più frequenti che compaiono solo in un secondo momento ci sono la sordità e la cecità.

I bambini affetti da citomegalovirus congenito rischiano maggiormente di sviluppare disabilità permanenti e di veder peggiorare i sintomi che si sono presentati al momento della nascita. Alcuni bambini che appena nati sembrano sani possono presentare problemi all’udito o alla vista dovuti al citomegalovirus solo nei mesi o negli anni successivi. Proprio per questo, se sapete che vostro figlio è stato contagiato dal citomegalovirus, è fondamentale un controllo periodico della vista e dell’udito.

E’ bene ricordare che la maggior parte dei bambini affetti da citomegalovirus congenito, però, non presenta alcun sintomo ed è per il resto perfettamente sana.


Gravidanza
Si ha un maggior rischio di citomegalovirus congenito se la madre viene contagiata per la prima volta durante la gravidanza: questa situazione è detta citomegalovirus primario. L’infezione primaria si verifica in una percentuale variabile tra l’1 e il 4 per cento delle donne incinte sieronegative (che non hanno anticorpi contro il citomegalovirus) e il feto è contagiato in un terzo di queste gravidanze. Nelle donne che sono state contagiate prima della gravidanza (sieropositive per il citomegalovirus) la riattivazione o reinfezione causa il contagio del feto in meno dell’uno per cento dei casi.

Tra i neonati che soffrono di infezione congenita uno su dieci presenta i sintomi già al momento della nascita, tra gli altri nove solo una percentuale variabile tra il 10 e il 15 per cento presenterà i sintomi nei mesi o negli anni successivi.

Diagnosi
La maggior parte delle infezioni da citomegalovirus non viene diagnosticata perché il paziente infetto di solito presenta sintomi di lieve entità o appare perfettamente sano; chi è stato contagiato dal citomegalovirus sviluppa in ogni caso gli anticorpi specifici, che possono rimanere all’interno dell’organismo anche per tutta la vita. Gli anticorpi sono speciali proteine prodotte dall’organismo per combattere un’infezione.

Per capire se si è affetti dal citomegalovirus può essere utile un semplice esame del sangue, che però non viene effettuato frequentemente. Gli esami di laboratorio, infatti, sono in grado di evidenziare il virus nei fluidi (sangue o urina) oppure con una biopsia (analisi di un minuscolo campione di tessuto corporeo). Il citomegalovirus, inoltre, può essere evidenziato mediante un esame sierologico, che misura la quantità di anticorpi specifici presenti nel sangue.

Cura e terapia
Attualmente non esistono terapie per l’infezione da citomegalovirus nel paziente altrimenti sano, comprese le donne incinte e gli antivirali come il ganciclovir e il valganciclovir sono usati per i pazienti con problemi di immunodeficienza. Gli antivirali sono in fase di test sui neonati affetti da citomegalovirus congenito: il ganciclovir provoca effetti collaterali gravi, quindi è consigliabile soltanto per i neonati con problemi severi.

I vaccini per la prevenzione del citomegalovirus sono ancora in fase di ricerca e di sviluppo.

Prevenzione
Non esiste alcun vaccino in grado di prevenire il contagio da citomegalovirus, tuttavia le future mamme possono prendere alcuni semplici provvedimenti per diminuire il rischio di contagio da questo virus e da altre infezioni che potrebbero rappresentare un rischio per il bambino. Se siete incinte:

Lavatevi spesso le mani con acqua e sapone, per 15-20 secondi, soprattutto se avete cambiato il pannolino o toccato la saliva o le secrezioni nasali di un bambino piccolo. 
Limitate i contatti con la saliva e le secrezioni nasali dei bambini piccoli con questi semplici accorgimenti: usate acqua e sapone oppure un disinfettante per pulire le superfici contaminate dalle secrezioni, non condividete alimenti, bevande o stoviglie con i bambini piccoli, non baciate i bambini sulle labbra. 
Se lavorate in un asilo nido cercate di entrare il meno possibile in contatto con i bambini di età inferiore ai due anni e mezzo, soprattutto se non siete mai state contagiate dal CMV o non sapete se siete state contagiate oppure no. 
Se ho un figlio affetto da citomegalovirus congenito, che cosa succederà nelle gravidanze successive?

Quasi tutte le donne che hanno un figlio affetto da citomegalovirus congenito sono protette da un ulteriore contagio, perché sono ormai immuni dal virus. Sono stati registrati alcuni casi di madri con più di un figlio affetto da citomegalovirus congenito, ma si tratta di una situazione estremamente rara.

Traduzione ed integrazione a cura di Elisa Bruno

Poiché il piombo è largamente utilizzato (anche se molto meno che in passato), molte sono le possibilità di esposizione, sia in ambito professionale che extra-professionale.

Il piombo può essere introdotto nell’organismo attraverso 3 vie: 

- inalatoria  
- orale  
- cutanea

Via inalatoria      
Riguarda prevalentemente l’esposizione professionale. 
In ambiente di lavoro il piombo, sotto forma di polveri e fumi, finisce nell’organismo attraverso la via respiratoria. 

Via orale      
Riguarda prevalentemente l’esposizione extra-professionale, dovuta a: 
vino ed alcolici, contenenti piccole quantità di piombo derivante da tappi metallici o superalcolici distillati in serpentine con saldature al piombo 
recipienti in ceramica, utilizzati come contenitori di liquidi (acqua, spremuta, vino), acqua inquinata da piccole quantità di piombo, ove le tubature domestiche siano costituite da tale metallo, inquinamento atmosferico, sia industriale che legato a scarichi automobilistici derivante dalle benzine, determinante un conseguente inquinamento delle acque, del terreno e dei vegetali, assunzione di piombo nell’età infantile tramite ingestione di frammenti di vernici provenienti da giocattoli (saturnismo dell’età infantile) 

Via cutanea      
L’assunzione del piombo tramite la pelle, peraltro modesto, si può verificare tramite contatto, ad es., con benzine contenenti piombo. 
    
Utilizzo 
La seguente tabella elenca le principali attività lavorative che comportano esposizioni al piombo: 

Attività lavorative 
Fabbricazione o uso di vernici e smalti al piombo 
Fabbricazione di materie plastiche 
Fabbricazione di accumulatori di automobili 
Fabbricazione di proiettili e munizioni contenenti piombo 
Fusione del piombo 
Fabbricazione di leghe con piombo 
Operazioni di saldatura 
Produzione di batterie al piombo 
Lavorazione del cristallo e del vetro 
Industria della ceramica (limitatamente alla vetrificazione delle terraglie e alla decolorazione con vernici al piombo) 
Impiego in spazi chiusi di munizioni contenenti piombo 
Costruzione e riparazione di automobili 
Zincatura delle lamiere o stagnatura 
Fabbricazione di lastre per la protezione ai raggi-x 
Industria metallurgica dell’acciaio 
  
Tossicità 
L’intossicazione cronica da piombo, prevalentemente professionale, viene chiamata saturnismo. 

Il saturnismo può dar luogo a svariate manifestazioni: 
anemia (pallore da riduzione di globuli rossi) 
colica intestinale (dolori addominali) 
ipertensione arteriosa (aumento della pressione del sangue) 
alterazione dell’abilità manuale, aumento dei tempi di reazione 
nefropatia (danno renale) 
neuropatia (danno al sistema nervoso) 
L'intossicazione acuta, oggi estremamente rara, può arrivare all’encefalopatia (danno cerebrale) e al coma.

Fonte: laserlab.it  

 

http://solleviamoci.wordpress.com/2009/02/28/alimentazione-cosi-ho-vinto-la-guerra-al-mercurio-il-metallo-killer/

ALIMENTAZIONE – Così ho vinto la guerra al mercurio, il metallo killer

http://i38.tinypic.com/10faofn.jpg

Un metallo killer che arriva sulle nostre tavole. In America un medico, Jane Hightower, lotta contro le le lobby che ci avvelenano. E in Italia?


.
di Agnese Codignola
.
Non è popolare come Erin Brockovich, ma dell’eroina di Los Angeles ha la determinazione e il coraggio nell’affrontare industrie e istituzioni per smascherare i conflitti di interesse che si riflettono sulla salute dei cittadini. In più, Jane Hightowerè un medico, un dottore di famiglia di San Francisco.
Che ha visto i danni del mercurio sui malati in carne e ossa e si è così arrabbiata da diventare, quasi per caso, la paladina di una guerra impossibile contro le multinazionali del mercurio. Tutto è cominciato nel 2000, quando è arrivato nel suo studio il quarantenne Toshiko, un businessman giapponese afflitto da quella che Jane Hightower definisce la «nebbia mercuriale», cioè un insieme di sintomi vaghi, difficili da ricondurre a una malattia nota: nausea, malessere, cefalea, confusione mentale, stanchezza e perdita di capelli.

Per poter fare una diagnosi,
 Hightower ordina i classici esami del sangue, ma quando arrivano i risultati si accorge che il laboratorio ha effettuato un test non richiesto: quello del livello di mercurio, che risulta molto elevato (pari a 18 microgrammi per litro contro i 10 considerati soglia di sicurezza). Lei del mercurio non ne sa molto, e in quel momento non riesce a stabilire una connessione con i disturbi.
Ma il dubbio di quei livelli così alti trovati dal laboratorio di analisi le rimane. E diventa un incubo quando le arriva un’altra paziente con gli stessi sintomi, e valori di mercurio pari a 26 microgrammi per litro. I casi si assomigliano e il medico comincia a chiedersi cosa abbiano in comune la signora di San Francisco e il manager giapponese.

È la grande passione per il pesce della Baia, che entrambi consumano in quantità. E che, ipotizza Hightower, potrebbe essere proprio l’origine di tutto. Per questo il medico si concentra sul metilmercurio, la forma nella quale il minerale si accumula nei pesci e che viene assorbita anche dall’uomo. Consulta la Bibbia del medico di base americano, il ”Cecyl Textbook of Medicine”, e lì comincia a capire che c’è qualcosa che non va su quello che medici e pazienti sanno sugli effetti del mercurio sulla salute.
Il Cecyl, di fatto, contempla la possibilità che una nausea di origine incerta possa essere legata al mercurio, e indica come valore soglia nel sangue 50 microgrammi per litro, ma non dà alcuna informazione su diagnosi, trattamento e prognosi. Per questo lei continua a spulciare testi e documenti; e va a ripescare le relazioni fatte al Congresso dall’Environmental Protection Agency (Epa), l’ente che vigila sulle contaminazioni ambientali.
E scopre che la massima autorità ambientale americana indica un valore soglia diverso, pari a 5 microgrammi per litro: i suoi pazienti, quindi, avevano nel sangue una quantità più che doppia di mercurio. Si allarma e cerca conferme, questa volta al Dipartimento di salute pubblica della California, che porta l’asticella del rischio allo stupefacente valore di 200. Non si tratta di un numero e basta, ma corrisponde, nei fatti, a quanto pesce possiamo mangiare. Hightower non si capacita che nessuno negli Usa sappia dare una risposta.

Nemmeno la mitica 
Food and Drug Administration 
(Fda), che pilatescamente limita parecchio i dosaggi di mercurio nei suoi consigli a donne incinte e bambini, ma evita di prendere posizione sul rischio per tutto il resto della popolazione. La Fda non dà un valore soglia. E questo per un medico californiano cresciuto nel culto delle sue istituzioni vigili e nel continuo allarme per l’inquinamento, è davvero troppo. Bisogna scendere in battaglia.
E Hightower lo fa alla Erin Brockovich: inizia a parlare con i media locali e poi con quelli nazionali, si rivolge a scienziati e ricercatori. Fino a che qualcuno le dà ascolto e l’aiuta a organizzare i primi meeting scientifici sull’argomento. Con tutte, ma proprio tutte le ricerche in tema squadernate sul tavolo, Hightower scopre che c’è solo una inquietante certezza: il silenzio assordante dell’Fda. Che evita però di liberare il mercurio da ogni accusa.
Perché, spiega Hightower, «sa che la maggior parte dei ricercatori che hanno svolto studi per proprio conto sono stati in realtà pagati dalle industrie, mentre le ricerche cosiddette indipendenti sono state compiute o dalle aziende della pesca sui loro pescatori, o dalle industrie chimiche come la Dow, o da colossi del settore elettrico o farmaceutico, oppure sono rielaborazioni di dati ottenuti decine di anni fa in grandi avvelenamenti collettivi, con metodi quantomeno discutibili».
http://ecx.images-amazon.com/images/I/41D9J1ZJ58L._SL500_AA240_.jpg
E si riferisce, in particolare, ad alcuni episodi del passato, che racconta nel suo ”Diagnosis: mercury” (edito dalla Island Press): il primo incidente si è verificato in Giappone negli anni Cinquanta in un’industria di fertilizzanti, la Chisso, che per anni ha sversato mercurio nella baia antistante, fino a che, nel 1956, gli abitanti di Minamata, che affaccia sulla Baia, hanno cominciato ad ammalarsi. Negata fino all’inverosimile, l’intossicazione è stata riconosciuta solo alla fine degli anni Novanta e la Chisso ha dovuto indennizzare oltre 17 mila persone.
A convincere i giudici giapponesi sono stati i dati riportati nel 1973 da ”Science” a proposito di una intossicazione da mercurio che ha colpito 60 mila iracheni quando Saddam Hussein concesse di combattere i parassiti del grano (soprattutto nelle zone a più alta densità di curdi), spargendo tonnellate sali di mercurio sui semi, e causando così uno dei più massicci avvelenamenti della storia. Il lavoro di ”Science” è ancora oggi la base su cui sono stilati i rapporti ufficiali di diverse agenzie.
È ovvio che l’ignoranza o l’omertà degli scienziati sull’affaire mercurio è il bersaglio numero uno della guerra di Jane, che ha raccolto in prima persona decine di dati e preparato diverse pubblicazioni su riviste scientifiche che hanno costretto il governo a rivedere le posizioni ufficiali. «Ora», spiega Jane, «sia l’Epa che il National Research Council hanno preso molto più seriamente in considerazione gli effetti del mercurio sulla salute, e ammesso che non è solo il cervello del feto a risentirne, ma anche quello dell’adulto, e concordano anche sul fatto che ci sia un aumento di rischio di malattie cardiovascolari, di infertilità, patologie psichiatriche e di una serie di disturbi soggettivi ».
Per l’Epa, il limite di mercurio nel sangue da non superare è pari a 5 microgrammi per litro, mentre per l’Unione europea e per l’Oms sale a 10. Non è banale, perché il problema del mercurio è la sua pervasività nell’ambiente: anche se l’industria farmaceutica, dopo secoli, non lo usa più come farmaco e lo sta eliminando come conservante, il mercurio resta uno dei principali catalizzatori di reazioni chimiche fondamentali per diversi tipi di industrie ed è anche presente naturalmente nell’ambiente. Dunque, il rischio più eclatante sarebbe quello di un episodio grave di contaminazione ambientale, ma anche se esso non si verifica, il mercurio nella nostra vita entra comunque. In particolare, arriva in tavola con la carne dei pesci.

A rischio sono soprattutto i pesci più grandi,
 come il tonno e il pesce spada che accumulano più metilmercurio. «Purtroppo, al momento, il consumatore non ha alcun modo per difendersi», spiega Hightower: «Perché non esiste una legge che obblighi i produttori a indicare sull’etichetta il contenuto di mercurio. Eppure il dosaggio costa pochissimo e potrebbe essere fatto senza difficoltà ovunque». Quindi il mercurio c’è, anche se non ci mettono nelle condizioni di sapere quanto, e fa danni. Secondo Hightower, per questo «chi mangia parecchio pesce deve fare attenzione a sceglierne un tipo che accumuli meno metilmercurio come le acciughe, il salmone e in generale i pesci di taglia medio-piccola».
Il vero problema, infatti, è che il metilmercurio rimane nel corpo, soprattutto nel cervello, e non si sa bene se e in che tempi possa essere smaltito: secondo alcuni scienziati resta lì per sempre. Di fatto, il più delle volte possiamo capire se siamo o meno intossicati soltanto quando arrivano i sintomi. E allora è bene andare subito dal medico che deve ricostruire le abitudini alimentari e, se è il caso, ordinare una serie di test rapidi da fare sul sangue (le concentrazioni di mercurio non dovrebbero superare i 5 microgrammi per litro) o sui capelli (non dovrebbero eccedere il microgrammo). Se arriva la conferma di un eccesso del minerale nel’organismo, per ora non c’è altra possibilità se non quella di riportare i valori entro la norma, abolendo il consumo dei pesci incriminati: «Ci possono volere anni, ma personalmente ho visto gli effetti positivi della disintossicazione su oltre 120 pazienti.
Purtroppo gli unici farmaci proposti finora, i chelanti, da anni in studio come disintossicanti da altri veleni, non hanno dato esito soddisfacente e anzi potrebbero mascherare i reali valori di mercurio», spiega Hightower. La guerra di Jane sembra giunta comunque a una svolta. Nonostante i tentennamenti e le contraddizioni, l’Unione europea ha messo al bando i termometri e tutti gli strumenti di misurazione contenenti mercurio, i sali contenuti nei vaccini sono di fatto quasi scomparsi, lasciando il posto ai meno discussi sali di alluminio, e lo stesso sta accadendo per le amalgame dentali sostituite con altre prive di mercurio a spese della sanità pubblica in diversi paesi europei.
Si tratta, secondo la Hightower, di passi importanti perché segnano un mutamento: «La comunità mondiale deve smettere di spargere mercurio nell’ambiente, e anche questi provvedimenti contribuiscono a diminuire la domanda e quindi la produzione»
____________________________________________________________

Non toccate quei veleni


.
Vaccini Il sale contenuto nei vaccini è stato accusato spesso di essere all’origine dell’autismo e di altri danni neurologici e tossicità varie. Negli ultimi anni molti studi hanno smentito l’esistenza di un qualsiasi nesso dei vaccini contenenti mercurio con l’autismo, senza però riuscire a placare le polemiche, mentre altri hanno portato a risultati di segno opposto. Negli Stati Uniti la Fda ha vietato l’uso dei sali di mercurio già nel 1999, mentre in Italia il ministero della Salute, il 15 giugno 2000, ha previsto l’immissione in commercio di prodotti senza sale di mercurio a partire dal gennaio 2007.
Amalgame Nel gennaio scorso l’Unione europea ha sostenuto che le amalgame dentali contenenti mercurio non costituiscono un rischio per la salute perché sono stabili, come è stato dimostrato in numerosi studi su possibili legami con le più disparate patologie. Molti paesi hanno però assunto una posizione contraria e rimborsano la sostituzione delle vecchie amalgame con altre prive di mercurio; tra essi Norvegia, Svezia e Danimarca, che le hanno vietate espressamente anche perché ormai sono disponibili valide alternative. Misure restrittive e rimborsi sono previsti anche in Canada, Germania, Finlandia, Francia e Gran Bretagna. In Italia il ministro della Salute ha vietato l’utilizzo e l’immissione in commercio sul territorio nazionale di amalgame dentali non preparate sotto forma di capsule predosate, per evitare il fenomeno più pericoloso, l’intossicazione da inalazione di fumi di mercurio. In media, la quantità di mercurio ospitata nella bocca di una persona che si è fatta curare per più carie è di circa 2,5 grammi: un quantitativo che, secondo associazioni di consumatori di diversi paesi, sarebbe comunque pericoloso.
Termometri L’Unione europea ha disposto che entro il 2009 i termometri, i manometri per la pressione, i barometri e gli altri strumenti di misurazione a mercurio non possano più essere prodotti; a questo seguirà il blocco totale delle esportazioni europee del metallo entro il 2011. È possibile comunque l’uso del mercurio in apparecchiature mediche per le quali non sia stato ancora trovato un adeguato sostituto. Possono restare in commercio gli oggetti che abbiano più di 50 anni, considerati di antiquariato
.
____________________________________________________________
I PRODOTTI A SOLE BASI DI ERBE SONO CONSIDERATI SICURI. mauro
.

Ayurveda a rischio


.
I prodotti della medicina ayurvedica possono contenere dosi di metalli pesanti tra i quali il piombo, l’arsenico e il mercurio da 100 a 10 mila volte più alte di quelle ritenute sicure e andrebbero perciò sottoposti a controlli molto più severi di quelli attuali.
Lo denuncia la Bibbia della medicina americana, “Jama“, che riporta uno studio della Boston University School of Medicine su quasi 200 medicinali della tradizione indiana venduti negli Stati Uniti, soprattutto su Internet. Le sostanze ayurvediche sono suddivisibili in prodotti a base di sole erbe e prodotti cosiddetti rasa shastra, nei quali le erbe sono mescolate con metalli e minerali.
In questi ultimi, secondo gli autori, sarebbero presenti concentrazioni altissime di sostanze tossiche, che dalla fine degli anni Settanta a oggi hanno causato più di 80 casi di avvelenamento grave. Per questo sarebbe indispensabile modificare tutta la legislazione sulla sicurezza dei prodotti a base di erbe; in questo modo sarebbero controllati meglio tutti i farmaci provenienti da altre medicine tradizionali quali quella cinese e messicana
.

Questa è una ricerca (http://www.circmsb.uniba.it/piano%20triennale%2005-07/Ruolo%20ioni.pdf
del Consorzio Interuniversitario di Ricerca di Chimica dei Metalli nei sistemi biologici.
http://www.circmsb.uniba.it/

Riporto alcune righe tratte dal link:

Lo stress ossidativo nell’aggregazione proteica
Lo stress ossidativo è intrinsecamente associato ai processi neodegenerativi, ed è fortemente aumentato da una anormale omeostasi dei metalli nella cellula. 

E’ interessante che il cervello pur rappresentando solo il 2-3 % della massa corporea totale, utilizza il 20 % dell’ossigeno totale consumato, generando H2O2tramite le ossidasi, oltre a vari conseguenti ROS. Tra i diversi ROS prodotti, il radicale OH è il più dannoso a causa della sua elevata reattività e della conseguente limitata diffusione. 
La maggior parte dei radicali OH si origina a causa della reazione di Fenton tra metalli di transizione ridotti (ferro(II) o rame(I)) e H2O2; l’acido ascorbico o altri riducenti presenti nella cellula rigenerano la forma ridotta del metallo, portando alla produzione catalitica dei ROS tramiteun ciclo redox. 
Metallo-enzimi come la Cu-ZnSOD citosolica e la MnSOD mitocondriale convertono il radicale superossido ad O2e H2O2, proteggendo dal danno ossidativo. 
Dal momento che questi enzimi contengono ioni, esiste un delicato bilancio all’interno delle cellule tra specie dannose e protettive. 
Si studierà l’effetto del più comune dei ROS (H2O2e O2) sull’integrità delle proteine coinvolte nelle malattie conformazionali. 
La frammentazione delle catene polipeptidiche catalizzate dagli ioni dei metalli di transizione (Cu, Mn e Fe) legati alle proteine (beta-amiloide, beta2-microglobulina, prione ed alfa-sinucleina) ed in presenza di H2O2sarà investigata mediante ESI-MS ed altre tecniche (cromatografia, elettroforesi). 

Quindi l’effetto ossidativo su di un singolo aminoacido, tirosina, metionina o istidina, sarà studiato per mezzo di costrutti proteici con variazioni puntiformi di questi amminoacidi. 
Gli aspetti conformazionali dei frammenti identificati saranno determinati e confrontati con quelli della proteina WT. 
Il contributo del beta-amiloide all’ossidazione dell’alfa-sinucleina sarà studiata in presenza di Cu(II) e di agenti riducenti (acido ascorbico). Negli ultimi anni sono stati scoperti antiossidanti in grado di diminuire il danno cerebrale indotto dai ROS in differenti modelli sperimentali. 
La carnosina (b-alanil-L-istidina) ed i composti ad essa correlati, sono presenti nel sistema nervoso centrale in concentrazioni che variano da 0.7 a 10 mM, nel cervello dei mammiferi in base alle sue differenti regioni. Il metabolismo della carnosina è strettamente controllato: viene prodotta dall’enzima carnosin-sintetasi e degradata attraverso l’idrolisi del suo legame peptidico dalla carnosinasi. 

Solo di recente è stata ottenuta tramite cDNA, la struttura primaria della carnosinasi, e poco è noto sul suo ruolo e sulla sua possibile regolazione, insieme alla carnosina sintetasi, dei livelli cerebrali di carnosina. In base a nostri precedenti risultati sull’attività antiossidante, antiglicante e chelante dei coniugati carnosina-ciclodestrina, nuovi derivati contenenti carnosina saranno sintetizzati. 

Il trealosio sostituirà laciclodestrina, alla luce dei risultati relativi alla sua capacità di agire da antiaggregante. I nuovi composti saranno utilizzati come protettivi contro lo stress ossidativo causato da ROS. Saranno determinate le proprietà antiossidanti dei complessi del manganese con i derivati del SALEN, rispetto ai radicali idrossile prodotti da H2O2e dai metalli legati alle proteine (rame legato al prione, beta2-microglobulina, beta-amiloide ed alfa-sinucleina), cercando di migliorare, tramite la coniugazione con opportune biomolecole, la solubilità di questi composti che sono in fase clinica IIper il trattamento di AD. 

Per cercare di trovare una correlazione tra l’insulto ossidativo e l’invecchiamento, verrano analizzate l’inibizione dell’attività di ferrochelatasi ed il livello di carnosinasi, che è noto diminuire con l’età. 
Beba

Dal sito medicineon.it
Questo articolo è una premessa ad un progetto per la disintossicazione dai metalli pesanti basata su una moderna ricerca indipendente non sovvenzionata da enti governativi (finora) nè da aziende farmaceutiche. La ragione di questo è che si vuole arrivare ad una conclusione razionale libera da obblighi che nulla hanno a che fare con lo scopo del progetto.




Diamo uno sguardo ai nostri bambini, ai loro compagni di scuola, ai bambini di oggi. Spesso sembrano incontrollabili, hanno il classico comportamento vivace che un bambino sano dovrebbe avere. Tuttavia a volte osserviamo che questa vivacità si spinge oltre il controllo del bambino che la manifesta. Spesso è più scalmanato di quanto lui stesso effettivamente desideri. Nelle scuole si parla di ADHD, di ritalin di visite dallo psicologo. Altri bambini hanno rapporti difficili con i loro compagni, hanno interessi "strani", sono annoiati a scuola e a casa e sembrano che vivano in un mondo esclusivo con pochi sbocchi nel mondo comune. Per loro l'accusa è AUTISMO. Si parla anche qui di psicologi, di farmaci, ecc., non c'è niente di nuovo.

Apparentemente qualche risultato lo si ottiene, forse anche perchè un bambino sedato con una pillola di sostanze stupefacenti se ne starà tranquillo ovunque si trovi, e a molti interessa solo questo, non domandandosi se quel bambino sente la vita che è in lui.

Quando cerchiamo di risolvere l'autismo o l'ADHD con i farmaci o nello studio dello psicologo o dello psichiatra non siamo sulla strada giusta. Un drogato sta bene quando è fatto. Non è curato dai suoi problemi. Incredibile, ma è la stessa soluzione adottata per i bambini, solo che la droga la compra papà e non in strada.

Non è un'accusa alla famiglia disperata che non sa più che fare con il suo bambino.
E' un invito a guardare la situazione da un altro punto di vista. Se il problema non si risolve senza dover continuamente ricorrere alle pillole non ci si è indirizzati alla giusta causa.

Spesso si sente parlare di metalli pesanti ma in realtà si è distaccati dall'argomento, non è molto convincente, forsè perchè la nonna faceva il sugo per la pasta nel padellino d'alluminio e non è mai morto nessuno. Gli effetti non sono visibili come una pallottola nella spalla, ma non è il solo modo in cui il piombo fa male.

Quando le cause sono nascoste si adottano soluzioni che non risolvono il problema, magari solo lo nascondono ma prima o poi ce lo ritroviamo di fronte più forte di prima.

Inizia a leggere il seguito e vedrai che ci sono cose che non sappiamo. Molti bambini sono stati disintossicati dai metalli pesanti e in breve tempo sono tornati liberi dai sintomi delle "malattie" che si pretende di curare come disturbi mentali con pillole e strizzacervelli.

Se sei un medico o un terapista interessato a questo progetto scrivimi. Se sei un padre o una madre disperata scrivimi. C'è bisogno di molti, medici, terapisti, supporters, tu. Ci sono gli strumenti e il know how per ottenere una disintossicazione dai metalli pesanti con sostanze naturali senza effetti collaterali.
Ora c'e molto materiale sulla disintossicazione dai metalli pesanti. Dopo aver letto l'articolo, vai al nuovo sito Metalfree. Effettiva disintossicazione con prove di laboratorio e con l'evidenza che presunti sintomi di malattie psichiatriche scompaiono.
Quella che segue è una introduzione al thimerosal, un conservante per i vaccini. Sappi cosa viene iniettato, oltre ai virus che si pretende che dovrebbero proteggere tuo figlio. Poi c'è una lista di altri metalli pesanti e i loro nefasti effetti. Se vivi sul pianeta terra li hai anche tu nel tuo organismo e non fanno affatto bene.

Ma ora puoi liberartene.

Thimerosal (conservante)

Termine tecnico: etilmercurithiosalicilato di sodio; Merthiolate

Stato: usato per decenni come conservante antimicrobico; recentemente rimosso da molti vaccini

Organizzazioni coinvolte:

Eli Lilly & Co.

Descrizione:

Il Thimerosal o il ethylmercurithiosalicylate di sodio è un composto organico contenente mercurio che è stato usato fin dal 1930 come conservante antimicrobico in prodotti biologici e farmaci, compreso molti vaccini. Il Thimerosal è efficace nell'inibire e prevenire lo sviluppo di batteri e funghi ed è ampiamente usato come conservante nei prodotti acquosi biofarmaceutici e farmaci, specialmente quelli confezionati in fiale per uso multiplo (ripetute inserzioni dell'ago dell'iniezione per prelievi) ed in cosmesi ed altri prodotti. (Gli unici altri conservanti antimicrobici usati nei vaccini attualmente approvati sono 2-phenoxyethanol con formaldeide, 2-phenoxyethanol; fenolo; e cloruro di benzethonium (Phemerol) ].

Con una formula di C8H9HgNaO3S2 e un peso molecolare di 404,82 Daltons, il thimerosal ha il 49,6% di mercurio. È metabolizzato o riconvertito in etilmercurio, una forma altamente tossica di mercurio ed in thiosalicilato. Il mercurio ora è ampiamente considerato un metallo pesante altamente tossico con tossicità cumulativa, specialmente neurotossico, per cui l'esposizione di chiunque, in particolar modo i bambini, dovrebbe essere evitatata.

Livelli elevati di mercurio nei bambini possono causare problemi neurologici seri e il timerosal nei vaccini è stato collegato all'autismo e ad altri effetti collaterali avversi neurologici nei bambini vaccinati. La maggior parte di ciò che è noto riguardo alla tossicità dei composti di mercurio organico riguarda il metilmercurio piuttosto che l'etilmercurio.

Il collegamento fra thimerosal e l'autismo ed inabilità d'apprendimento ha continuato ad essere discusso per decenni. Il thimerosal è costituito dal 49,6% di etilmercurio ed ampiamente è stato usato dal 1940 in farmaci da banco. Dopo essere stato bandito nel 1998 nei farmaci da banco, il thimerosal ancora si trova in alcuni vaccini. Il mercurio è la sostanza tossica conosciuta seconda per tossicità solo all'uranio.

Mentre molti medici continuano ad insistere che il thimerosal è stato rimosso dai vaccini dati ai bambini, un'osservazione più accurata mostrerebbe il contrario. Se si seguissero tutte le raccomandazioni attuali dei vari ministeri della sanità, un bambino riceverebbe più di 30 vaccinazioni, un aumento drammatico rispetto ad un decennio fa. I produttori di vaccini non hanno mai ricevuto o eseguito ordini di rimuovere il thimerosal, piuttosto solo incoraggiati a farlo.

Anche se per molti vaccini si è scelto di rimuovere il thimerosal o di ridurne notevolmente la quantità, lo si trova ancora in molti. Prima del 1980, l'autismo è stato diagnosticato in un bambino su 10.000. Nel 2002, l'Istituto Nazionale della Salute statunitense ha riportato che l'autismo affligge un bambino su 250 e prevede che il numero di bambini con disturbi di autismo continuerà ad aumentare di circa il 10% ogni anno.

Spesso sono costretto a riportare dati che provengono dagli Stati Uniti. Il fatto è che il nostro Ministero della Sanità non si interessa di tenere le statistiche di molte occorrenze che potrebbero essere utili per dimostrare l'esistenza di molte situazioni che passano inosservate e irrisolte. Forse è intenzionale, visti i precedenti di concussione con le ditte farmaceutiche dei vari ministri, ma questo non significa che quanto avviene negli USA non succeda in Italia.

Paragonando gli aumentanti casi di autismo con l'aumentata e significativa richiesta di vaccini nel corso degli anni c'è una coincidenza, per quanto molte persone credano che non esista . Nel 1985, solo quattro vaccini contenenti thimerosal erano raccomandati per i bambini nei primi 18 mesi di vita ma nel 1991 sono stati inseriti altri sette nuovi vaccini che contengono thimerosal .

Nel corso degli anni, continua a presentarsi l'esistenza di un collegamento fra l'autismo e il thimerosal e la Eli Lilly continua ad affrontare centinaia di cause civili intentate da famiglie con bambini vaccinati autistici.

Numerosi articoli pubblicati dall'Accademia Americana di Pediatria (AAP) nel suo giornale Pediatrics fanno riferimento ad uno studio che esclude il collegamento tra autismo e il thimerosal.

Si è scoperto però che esistono molti conflitti d'interesse che riguardano chi ha collaborato allo studio, che Pediatrics non ha rivelato. Due degli autori dello studio sono dipendenti di un produttore danese di vaccini con thimerosal. In più, il giornale riceve redditi significativi dai produttori di vaccini per la pubblicità nelle sue pagine.

Il collegio di avvocati che ha esaminato la situazione ha rilasciato un comunicato stampa che afferma che lo studio doveva stabilire un preteso aumento dell'incidenza di autismo in Danimarca. Lo studio ha rilevato che l'incidenza di autismo è aumentata quindi il thimerosal non poteva essere ritenuto responsabile, essendo stato bandito in Danimarca dal 1992 . La bugia lampante è che lo studio è stato fatto su dati del 1990, quando ancora il thimerosal era in vigore, dando quindi falsamente l'idea di un attuale aumento dell'autismo in Danimarca - (Safe Minds, 9 Febbraio 2003).

Quella che segue è una descrizione di alcuni metalli, pesanti e non e dei loro effetti sulla salute. Nel capitolo Chelazione sono descritti alcuni metodi per la disintossicazione da metalli, solo per informazione sui passati tentativi

Alluminio
Simbolo: Al
Numero Atomico: 13

Questo metallo si trova dappertutto, essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre. Le fonti possibili di esposizione di alluminio includono l'acqua potabile (particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) le pentole ed utensili da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox.
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici. Molti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell'uso diffuso, non sia realmente molto tossico. L'alluminio non è un vero metallo pesante, per esempio ha un peso molecolare leggero (numero 13 sulla tabella periodica degli elementi) e si comporta diversamente dai metalli come piombo o mercurio. La gamma della quantità di alluminio nel corpo umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg. La maggior parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide. L'assunzione giornaliera di alluminio è stata valutata fra i 10mg e 110mg, ma il corpo tende ad eliminarne la maggior parte nelle feci, nell'urina e in parte nel sudore. Con funzioni insufficienti dei reni, più alluminio viene immagazzinato, specialmente nelle ossa. Per la maggior parte delle persone, l'assorbimento maggiore di alluminio proviene dagli additivi alimentari quali il fosfato di alluminio di sodio (un emulsionante dei formaggi fusi), l'allume di potassio ( usato per imbiancare farine) ed il silico-alluminato di sodio e/o il silicato di calcio di alluminio (aggiunto al sale comune da tavola per facilitarne l'uscita dalla saliera impedendo la formazione di grumi). Usando pentole, vaschette e fogli di alluminio per l'uso quotidiano in cucina, alcune particelle di alluminio vengono assorbite dal cibo che poi mangiamo, specialmente i cibi acidi come i pomodori (sughi ecc.). Alcuni antiacidi contengono l'idrossido di alluminio ed è stato anche rilevato che alcune "aspirine per bambini" contengono alluminio. Altre fonti comuni sono: anti traspiranti, dentifrici, amalgami dentali, cosmetici, borotalco e filtri delle sigarette, alcune acque potabili, tè commerciali e lievito . Questo termine deriva dal latino alumen.

Antimonio
Simbolo: Sb
Numero Atomico: 51

Questo metallo si accumula nei capelli degli operai esposti all'antimonio e anche i loro bambini non ne sono esenti, con livelli elevati rilevati nei capelli dei bambini. L'inquinamento ambientale (tramite le particelle sospese nell'aria proveniente dai processi di fusione e dalla produzione di fertilizzanti fosforosi) conduce a questi livelli elevati dei capelli. Viene lasciato intendere che l'antimonio è soltanto un po' tossico per l'essere umano, comunque da prove di laboratorio risulta che influisce sul cuore e che abbrevia la durata della vita. Livelli elevati di antimonio possono causare sintomi acuti nel tratto gastrointestinale e danni al fegato, ai reni e al cuore. Le fonti comuni di antimonio sono tabacco, leghe per saldatura, agenti anti combustione nei tessuti, l'estrazione mineraria, alcuni alimenti lavorati, l'acqua e l'aria. Questo in aggiunta al rivestimento vetroso degli articoli in ceramica e utensili da cucina. Circa 100 mcg vengono assorbiti giornalmente di cui la maggior parte viene eliminata nelle feci e nell'urina. Quello che non è eliminato viene immagazzinato nel fegato, nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nella milza, nei reni, nel sangue e nei capelli. Questo termine deriva da una combinazione delle parole greche anti (opposto) e di monos (solo).

Arsenico
Simbolo: As
Numero Atomico: 33

L'uso attuale di arsenico è responsabile di un aumento del 2000% del livello di arsenico trovato negli esseri umani dell'antichità. Generalmente nel corpo umano sono presenti da circa 10mg. a 20mg. di arsenico, ma livelli elevati possono creare dei problemi. L'arsenico può accumularsi con funzioni insufficienti dei reni. Fortunatamente, l'assorbimento arsenico è ragionevolmente basso, di solito meno del 5%, e la maggior parte viene eliminata nelle feci e in parte nell'urina. L'arsenico si deposita nel fegato, nei reni, nella milza, nei capelli, nelle unghie, nella pelle, nelle ossa e nei muscoli. È presente nell'oceano e la fonte più comune è costituita dai frutti di mare e crostacei contaminati, particolarmente i molluschi che filtrano l' acqua marina come cozze, vongole e ostriche. I cereali sono la maggior fonte di arsenico durante l'infanzia e gli aumenti nei livelli di arsenico nei capelli durante l'infanzia corrispondono all'introduzione dei cereali nella dieta dei bambini. Altre fonti comuni di arsenico sono: procedimenti per la produzione di semiconduttori o di componenti fotoelettrici, processi galvanici e d'incisione all'acquaforte, defoglianti ed alcuni fungicidi ed antiparassitari, fuochi artificiali (i colori bianchi o blu intensi della fiamma) conceria e tassidermia (triossido arsenico), industria chimica (reagenti, catalizzatori); di cotone greggio,stampaggio di tessuti (bisolfuro arsenico per la tela calicò) leghe di rame e piombo (rivestimenti dei cavi elettrici, saldature, proiettili), fabbricazione di vetri speciali (vetro opalino, trasmettitori agli infrarossi, decolorante). Inoltre è usato per conservare il legno impedendo lo sviluppo di funghi sulle superfici rivestite (il colore del legno pressato "inverdisce"). L'arsenico è inoltre presente in piccole quantità nel terreno e quindi è presente nelle coltivazioni. L'arsenico è pure presente in molti oli combustibili e carbone, e diventa una sostanza inquinante quando questi vengono bruciati. Questa parola deriva dal greco arsenikos e dal latino arsenicum.

Bario
Simbolo: Ba
Numero Atomico: 56

Il bario è un elemento alcalino della terra e anche un metallo pesante tossico. Nel 1774, i minerali che contengono il bario sono stati identificati da Karl Scheele da cui il metallo puro fu ricavato per elettrolisi da Humphrey Davy in 1808. La tossicità del bario tende ad essere relativamente bassa a meno che non venga ingerito in grandi quantità o vengano fatti degli aerosol. L'inalazione di bario può causare l'irritazione temporanea dei polmoni. L'ingestione accidentale o intenzionale di bario può provocare diarrea, vomito ed dolori addominali. L'esposizione umana a livelli pericolosi di bario in acqua potabile contaminata può causare problemi al cuore, al fegato, allo stomaco, ai reni ed in altri organi. Alcuni antiparassitari possono contenere sali assimilabili di bario (idrossido, cloruro, o carbonato). Le fonti comuni di bario sono: composti usati nei test medici con l'impiego dei raggi X, stampa, ceramica, plastica, tessuti e coloranti, in additivi dei combustibili, carta, sapone e gomma, nella produzione del vetro, di vernici e negli antiparassitari. Quando il bario viene assorbito, può rimuovere il potassio all'interno delle cellule e causare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle funzioni del cuore ed nel sistema nervoso. Questo termine dal greco barys che significa "pesante".

Berillio
Simbolo: Be
Numero Atomico: 4

Il berillio è un metallo forte, leggero, termo resistente, con un punto di fusione molto elevato. Il berillio, essendo tossico per gli esseri umani, può ridurre i depositi di magnesio e fare diminuire le funzioni degli organi, forse interferendo con gli enzimi. Negli ultimi anni, l'uso di berillio è aumentato e lo si trova nelle insegne al neon ed alcuni dispositivi elettrici. Il berillio spesso fa parte spesso di una lega usata nella produzione di ruote di biciclette, canne da di pesca e articoli casalinghi di metallo. La contaminazione con berillio, soprattutto proveniente dal suo uso nell'industria, aumenta sempre più. Scarichi industriali e gas di scarico possono contenere livelli nocivi di berillio. L'inalazione di berillio può causare tosse, respiro corto, muco, infiammazione dei polmoni che può condurre a cicatrizzazioni e varie inabilità. Questo termine deriva dal minerale berillo, la base del berillio.

Bismuto
Simbolo: Bi
Numero Atomico: 83

Il bismuto è essenzialmente non tossico in quantità ordinarie, ma l'esposizione prolungata o l'uso eccessivo può condurre alla tossicità. Il corpo umano contiene approssimativamente 3mg. di bismuto. Molte persone ne assorbono 20- 30mg. al giorno, principalmente con l'acqua, una quantità minima nel cibo ed un po' dalla contaminazione dispersa nell'aria. Come avviene con altri metalli, la maggior parte del bismuto è eliminato nelle feci e nell'urina. Alcune medicine comuni, particolarmente rimedi per l'acidità di stomaco, come Pepto-Bismol ( salicilato di bismuto), contengono bismuto. Il termine "bismuto" viene dal tedesco wissmuth che significa "massa bianca."

Bromo
Simbolo: Br
Numero Atomico: 35

Il bromo, come il cloro e il fluoro è un gas tossico. I sali del bromo sono stati impiegati per trattare indigestione acida o per sedare. Il bromo può rimuovere il cloro in alcune funzioni del corpo. Troppo bromo può causare tossicità negli esseri umani. Sintomi di leggera intossicazione possono includere affaticamento, debolezza, irritabilità, sonno disturbato, processi mentali lenti e scarsa memoria. Una severa intossicazione può causare confusione e sonnolenza, delirio, stupore, depressione, allucinazioni e, come estremo, psicosi. Questo termine deriva dal greco brômos che significa fetore.

Cadmio
Simbolo: Cd
Numero Atomico: 48

Il cadmio è un metallo tossico con una storia lunga di effetti dannosi. Le fonti comuni di contaminazione sono: fumo di sigaretta, alimenti raffinati, condutture dell'acqua, caffè e tè, carbone e crostacei. Un pacchetto di sigarette contiene approssimativamente 20mg. di cadmio, circa 1mg per sigaretta. Un stimato 30% di quello che entra nei polmoni viene assorbito, il restante 70% si diffonde nell'ambiente e viene inalato da altri o inquina l'atmosfera. Dato che un po' di cadmio viene immagazzinato ogni giorno, fumare a lungo termine può aumentare il rischio intossicazione da cadmio. Il cadmio inoltre è usato in leghe, in materiali elettrici ed è presente in ceramiche, materiali dentali e batterie. L'acqua a bassi livelli di durezza o acida è corrosiva e causa l'erosione delle condutture che rilasciano cadmio ed altri minerali. D'altro canto, l'acqua dura, contenendo i sali del magnesio e del calcio, praticamente ricopre i tubi e protegge dall'infiltrazione di altri minerali. L'inquinamento atmosferico ambientale di cadmio proviene dall'estrazione mineraria, dal raffinamento dello zinco e dalla combustione del carbone. I livelli di cadmio nel terreno sono incrementati dal cadmio presente nell'acqua, dalla contaminazione delle acque scolo, dal cadmio nell'aria e dai fertilizzanti ad alta percentuale di fosfati. A causa della contaminazione da cadmio del terreno, i tuberi come le patate possono assorbire più cadmio e nei cereali è possibile riscontra concentrazione di cadmio. I frutti di mare, specialmente crostacei, come granchi, aragoste e molluschi, ostriche ed cozze, hanno livelli elevati di cadmio, sebbene molti hanno elevati livelli di zinco che bilancia il cadmio. La ricerca ha indicato che il cadmio sembra diminuire alcune funzioni del sistema immunitario, principalmente riducendo la resistenza a batteri ed a virus. Il cadmio viene dal greco kadmeia (il termine antico per calamina) e dal latino cadmia.

Chelazione

La terapia di chelazione è una serie di flebo, che contengono di-sodio - EDTA (Ethylene Diamine Tetra-acetic Acid - acido tetra-acetico della diamina dell'etilene) - e altre varie sostanze. La chelazione originalmente è stata sviluppata durante la II guerra mondiale come tecnica per la rimozione dei metalli tossici dal corpo. Gli agenti di chelazione sono sostanze che possono chimicamente legarsi con i metalli, i minerali, o le tossine chimiche nel corpo. Un agente di chelazione acclude uno ione del metallo o del minerale e lo trasporta fuori dal corpo tramite l'urina e le feci. Ancora al giorno d'oggi, gli specialisti di terapia di chelazione credono che iniettando l'EDTA nel flusso sanguigno rimuova anche gran parte dell'accumulazione di "calcio" che può ostruire la circolazione del sangue. La terapia di chelazione può essere un metodo alternativo di pulizia dei vasi sanguigni allo scopo di migliorare la circolazione del sangue. I sostenitori ritengono che la terapia di chelazione dell'EDTA può essere efficace contro l'arteriosclerosi e molti altri problemi di salute seri. Il suo uso si è diffuso perché i pazienti ritengono che potrebbe essere un'alternativa valida agli interventi chirurgici come l'inserimento di bypass alle coronarie. L'EDTA si lega a ioni metallici di- e tri-valenti per formare una struttura stabile ad anello. L'EDTA è solubile in acqua e lega soltanto gli ioni metallici che sono dissolti in acqua. Al pH normale del sangue (pH 7.4), la resistenza con cui l'EDTA "chela" metalli disciolti, in ordine decrescente, è:

ferro+++ (ione ferrico),
mercurio++,
rame++,
alluminio+++,
nichel++,
piombo++,
cobalto++,
zinco++,
ferro++ (ione ferroso),
cadmio++,
manganese++,
magnesio++
e calcio++.
Gli specialisti di terapia di chelazione dicono che rimuovendo il calcio, i pazienti possono ridurre il rischio di un attacco di cuore, apoplessia, alta pressione sanguigna e altre malattie correlate.

I vari acidi organici presenti nel corpo o negli alimenti possono fungere da agenti di chelazione, compreso l'acido citrico, l'acido acetico, l'acido ascorbico (vitamina C) ed l'acido lattico. I processi naturali di chelazione del corpo sono responsabili di processi come la digestione, l'assimilazione ed il trasporto delle sostanze nutritive del cibo, la formazione di enzimi ed ormoni, così come la disintossicazione dei prodotti chimici e dei metalli tossici. L'origine del termine chelare, proviene dal greco chele - artiglio, si si riferisce alla struttura "simile ad artiglio" della sostanza chimica acido ethylenediaminetetraacetic (EDTA) sintetizzato per la prima volta in Germania negli anni 30.

DMSA

L'acido Meso-2,3-dimercaptosuccinic (DMSA) è un chelatore di metalli contenente solfidrile, solubile in acqua, somministrato oralmente che è stato usato come rimedio per la tossicità dei metalli pesanti a partire dagli anni 50. In individui in buona salute, approssimativamente il 20 per cento di una dose orale di DMSA viene assorbito dal tratto gastrointestinale. Il novantacinque per cento del DMSA che arriva nel flusso sanguigno si lega all'albumina. Probabilmente, uno dei solfidrili presenti nel DMSA si lega ad un residuo della cisteina con l'albumina, permettendo ai rimanenti solfidrili di chelare i metalli. Uno studio fatto con uomini in buona salute a digiuno ha indicato che il 90 per cento del DMSA recuperato nell'urina erano bisolfuri mescolati di DMSA (DMSA fissato ad una o due molecole della cisteina) e il rimanente 10 per cento era DMSA immutato.

DMPS

DMPS (sodium salt of 2,3-dimercapto-1-propane sulfonic acid) non è un nuovo farmaco. La sua storia ci riporta all'Unione Sovietica del 1958. Più tardi, nel 1978, il DMPS è diventato disponibile al mondo occidentale con la conseguente sintesi e produzione da parte della Heyl, una ditta farmaceutica tedesca. Il DMPS è un agente di chelazione nel gruppo dei ditioli, con il Succimer (farmaco antiveleno) e dimercaprol (farmaco antiveleno, BAL, Anti-Lewisite Britannico)
Il DMPS è stato usato abbastanza estesamente in Europa e su base limitata in Nord america nel trattamento per intossicazione da mercurio, da arsenico o da piombo. È un farmaco registrato in Germania e, in effetti, dovuto alle note sulla sua sicurezza, ora è disponibile senza ricetta. Contro la D-penicillammina e la N-acetile-DL-penicillammina, il DMPS è risultato essere l'agente più efficace nel rimuovere il mercurio dal sangue delle vittime della catastrofe del mercurio avvenuta in Irak negli anni 60. Oltre che per la sua relativa sicurezza e utilità come agente di disintossicazione, il DMPS è stato usato come agente per valutare le quantità di mercurio presenti nel corpo. Abbastanza stranamente, i livelli stazionari di mercurio nelle urine e nel sangue hanno poca relazione con la quantità presente nel corpo in casi di intossicazione leggera di lunga durata, come può accadere con gli amalgami dentali. Ciò è dovuto al fatto che il mercurio è legato con i tessuti e non si libererà a meno che non venga raccolto da un agente chelante. Il DMPS viene inizialmente usato per valutare il carico corporeo di mercurio e di altri metalli pesanti con test provocativi (noti anche come "challenge test). Ci sono parecchi metodi di effettuare questi test. In una metodologia, il DMPS viene introdotto per iniezione endovenosa lenta a caduta. Il paziente poi fornisce il primo campione di urina dopo un'ora - un'ora mezza. Il campione d'urina durante la notte viene inviato ad un laboratorio di tossicologia. Il mercurio ed altri metalli pesanti sono microgrammi di metallo per il grammo di creatinina urinaria. Quando i livelli elevati di metalli tossici non vengono più rilevati nell'urina durante il test provocativo, il DMPS non è più di alcuna utilità e il suo uso può essere interrotto. Il DMPS viene espulso principalmente attraverso l'urina. Il DMPS pervade sia in maniera intracellulare come extra cellulare. Tuttavia, diversamente da altri agenti di chelazione, come l'EDTA, il DMPS non oltrepassa la barriera sanguigna del cervello e non ridistribuisce il mercurio al cervello ed al sistema nervoso centrale. Numerosi studi sull'uomo non hanno riscontrato effetti avversi significativi del DMPS sulle funzioni epato-renali, sul sistema immunitario, sul sistema cardiovascolare, nel sangue, sul tratto gastrointestinale o altri organi o sistemi.

EDTA

L'EDTA, (acido tetraacetico della diammina dell'etilene) è un amminoacido sintetico e ha circa un terzo della tossicità dell'aspirina. La terapia di chelazione con l'EDTA è stata introdotta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1948 nel campo medico come trattamento per l'avvelenamento da piombo degli operai di una fabbrica di batterie. Poco tempo dopo, la Marina degli Stati Uniti patrocinò la chelazione per i marinai che avevano assorbito il piombo mentre verniciavano le navi e strutture governative. L'EDTA IV è la chelazione approvata dalla FDA come trattamento per l'avvelenamento da piombo. E' interessante notare che i medici che usavano la chelazione per l'intossicazione da piombo hanno osservato che pazienti che avevano anche l'aterosclerosi (accumulazione di placche di grasso sulle pareti arteriose) o arteriosclerosi (indurimento delle arterie) sperimentarono anche la riduzione di entrambe le condizioni dopo la chelazione. Più di 1.800 articoli sull'uso dell'EDTA nella chelazione endovenosa sono stati pubblicati in giornali scientifici.

. Metalli Pesanti

I metalli pesanti possono essere definiti come gli elementi che hanno peso atomico fra 63.546 e 200.590 (Kennish, 1992) e gravità specifica superiore a 4.0 (Connell ed altri, 1984). Gli organismi viventi necessitano delle tracce di alcuni di questi elementi, compreso cobalto, rame, ferro, manganese, molibdeno, vanadio, stronzio e zinco. Tuttavia, livelli eccessivi di metalli essenziali possono essere nocivi all'organismo. Dalla rivoluzione industriale, la produzione di metalli pesanti come piombo, rame e zinco è aumentata drammaticamente. Fra 1850 e 1990, la produzione di questi tre metalli è aumentata di quasi 10 volte, con un aumento corrispondente delle loro emissioni. La tossicità dei metalli pesanti è stata documentata attraverso la storia: I medici romani e greci hanno diagnosticato i sintomi acuti di avvelenamento da piombo molto prima che la tossicologia diventasse una scienza. Il modo in cui i metalli pesanti causano problemi al corpo è spostando o sostituendo i minerali che sono vitali per le funzioni essenziali del corpo. Per esempio, il piombo sostituisce il calcio ed il cadmio può sostituire lo zinco, quando questo accade, il cadmio o il piombo viene immagazzinato nelle ossa o in altri tessuti. Rimuoverli diventa difficile mentre le funzioni chiave dei minerali che sono sostituiti non possono essere effettuate. Anche se questi metalli non sono a diretto contatto o usati dagli esseri umani, l'inquinamento ambientale da essi causato sta conducendo a serie conseguenze. È molto possibile che questi metalli stiano causando più problemi di salute di quanto sia stato realizzato dalla comunità medica. Fino a poco tempo fa, la preoccupazione della comunità medica per l'eccessiva intossicazione da metalli è stata principalmente indirizzata all'esposizione industriale, dove misure a volte drammatiche sono state effettuate per spronare l'eliminazione di quei metalli.

Le ramificazioni complete, sia dirette che indirette, dell'intossicazione degli esseri umani causata dai metalli pesanti giustificano una ricerca completa che possa quantificare i loro effetti.

Piombo
Simbolo: Pb
Numero Atomico: 82

Più o meno fra 400.000 e 600.000 tonnellate di piombo all'anno entrano nell'atmosfera del nostro pianeta, nel nostro cibo e nei tessuti del nostro corpo. Diversamente della maggior parte dei prodotti chimici i cui effetti sulla salute per esposizione a basso livello sono ancora incerti, l'esposizione al piombo, anche ai livelli molto bassi, è molto tossica. Il piombo è il minerale tossico più comune come pure l'agente inquinante più abbondante del nostro ambiente e del nostro corpo. Fortunatamente, il piombo non è l'elemento più tossico; il cadmio ed il mercurio lo sono di più. Dato che il piombo ha un sapore dolciastro e i bambini spesso succhiano o mangiano scaglie di vernice che si staccano da superfici verniciate a smalto, conduce a molti casi di avvelenamento da piombo. La fonte più diffusa di contaminazione dell'ambiente proviene dall'aggiunta di piombo tetraetile come antidetonante, additivo per benzine ad elevato numero di ottani. La ricerca ha mostrato che il piombo è una neurotossina che altera le funzioni normali dei nervi e del cervello. Entra nel cervello e in donne incinte o che allattano, contamina il feto e il latte materno. Il piombo si fissa comunemente nelle ossa e lo si può osservare come "linee di piombo" nelle radiografie ai raggi X. Inoltre viene immagazzinato nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nell'aorta, nel fegato ed in altri tessuti molli. E' stato stimato che solo negli Stati Uniti circa 1.300.000 tonnellate di piombo sono usate annualmente nella saldatura, nelle batterie, nella produzione di ceramica, nei pigmenti, nella benzina, nelle vernici ed in molte altre cose di uso comune. Altre fonti di contaminazione del piombo sono le industrie di estrazione mineraria e fusione, condutture, dispositivi, insetticidi e saldatura al piombo. Per le sue proprietà uniche, per i secoli è stato usato ampiamente come pigmento e agente essicante in primer, vernici e smalti, inchiostri, oli, resine ed altri rivestimenti di superfici. Nell'acqua potabile, la fonte principale di piombo proviene dalla corrosione dei materiali ricoperti di piombo dell'impianto idraulico nei sistemi di rifornimento idrico e di distribuzione. Il piombo interferisce molto probabilmente con le funzioni effettuate dai minerali essenziali quali il calcio, il rame e lo zinco. Nel corpo umano, il piombo interrompe parecchi sistemi degli enzimi delle cellule rosse del sangue, compreso la deidratasi e la ferrochelatase. Può anche ridurre la sintesi dell'emoglobina e può reagire con le membrane delle cellule. Questo può causare aumentata permeabilità delle cellule e causare il danneggiamento o persino la morte di quelle cellule. Nel cervello, il piombo può generare funzioni anormali rendendo inattivi importanti enzimi che dipendono da zinco, rame e ferro. Il suo simbolo deriva dal latino plumbum (piombo).

Mercurio
Simbolo: Hg
Numero Atomico: 80

Il mercurio chiamato a volte anche "argento vivo" è un metallo liquido lucente che è un agente inquinante ambientale diffuso. Recentemente è sorto l'interesse per i possibili effetti dannosi sulla salute del mercurio che trasuda dai materiali da otturazione dentali dell'amalgama così come per il consumo aumentato dei pesci contaminati con mercurio. Il metilmercurio, la forma comune e tossica, si presenta come metilazione in biota o sedimenti acquatici (sia d'acqua dolce che salata). Questa forma di mercurio si accumula in animali ed in pesci acquatici e sale lungo la catena alimentare raggiungendo alte concentrazione in grandi pesci e uccelli predatori. Altre forme di mercurio quali mercurio etilico ed il cloruro mercurico sono inoltre molto tossiche. Escludendo il consumo di pesce, l'assunzione di mercurio attraverso il cibo è trascurabile, a meno che l'alimento non sia direttamente contaminato. Un consumo quotidiano di pesce può causare l'ingestione da 1 a 10 microgrammi di mercurio al giorno di cui circa il 75% come metilmercurio. C'è una ricerca interessante che relaziona l'aumento della quantità di mercurio dei capelli con determinati stati di salute. Rispetto ai suoi antenati, l'uomo di oggi ha livelli molto più elevati di mercurio nel corpo a causa del maggior uso dei periodi recenti. È stato usato per più di 2.000 anni. Al giorno d'oggi, il corpo della persona media contiene circa 10-15mg. di mercurio. I vapori inalati del mercurio entrano nel sangue, perché il mercurio è solubile ed attraversa i polmoni. Circa il 50 per cento del mercurio viene immagazzinato nei reni, il resto è trattenuto nel sangue, nelle ossa, nel fegato, nella milza, nel cervello e nei tessuti grassi. Questo metallo pesante potenzialmente tossico può penetrare la barriera emato cerebrale e i tessuti nervosi, provocando lo sviluppo di sintomi nel sistema nervoso centrale. Come tutti i metalli, il mercurio può anche entrare nel feto tramite il cordone ombelicale e il latte materno. Fortunatamente, parte del mercurio viene naturalmente eliminato attraverso l'urina e le feci. Le fonti più comuni di mercurio sono gli amalgami dentali, i detonatori esplosivi, in pura forma liquida per termometri, barometri e attrezzature da laboratorio, batterie ed elettrodi, fungicidi, antiparassitari e l'industria dei cosmetici. Altre fonti di mercurio sono specchi, esplosivi, vernici di lattice, emollienti dei tessuti, feltro, cere e polish, fanghi di scorie, lassativi che contengono il calomelano, monili di cinabro, tinture dei tatuaggi e molte altre. Il suo simbolo deriva dalla parola hydrargyrum che significa "argento liquido".

Nichel
Simbolo: Ni
Numero Atomico: 28

Il nichel si accumula nel tempo allo stesso modo delle sostanze inalate fumando. Le fonti comuni di esposizione sono apparecchi casalinghi, pulsanti, ceramiche, cacao, permanenti a freddo, pentole, le estetiche, monete, materiali dentali, alimenti (cioccolato, olii idrogenati, dadi, prodotti agricoli coltivati vicino a zone industriali), lacche per capelli, scorie industriali, bigiotteria, apparecchi ortodontici, protesi, galvaniche, attrezzi di metallo, accumulatori al nichel- cadmio, sciampi, inceneritori, utensili da cucina d'acciaio inossidabile, acqua di rubinetto, tabacco ed il fumo sigarette, rubinetti e tubi dell'acqua e chiusure lampo. Questo termine deriva dal tedesco kupfernickel, parola che significa "rame falso".

Tallio
Simbolo: Tl
Numero Atomico: 81

Il tallio è stato scoperto nell'800 da sir William Crookes ed è stato usato in trattamenti medici per le malattie veneree, la gotta e la tubercolosi. Tuttavia la sua tossicità ha fatto si che venisse usato raramente, anche se l'acetato di tallio continuò ad essere impiegato per infezioni di funghi della pelle. Gli esseri umani non possono tollerare molto tallio nel corpo. Questo minerale ed i suoi sali entrano nel corpo dai pori della pelle, le vie respiratorie e il transito gastrointestinale. Può essere tossico in parecchi modi: uno di questi sostituendosi al potassio in determinate funzioni all'interno delle cellule rosse del sangue. Il tallio ha effetti tossici significativi sia a causa di una forte esposizione acuta che a livello più basso e cronica. L'ingestione acuta può provocare nausea, vomito, dolore addominale, affaticamento, diarrea con sangue e la febbre. Se la persona sopravvive all'esposizione acuta, le complicazioni possono interessare reni, cuore e sistema nervoso. I reni espellono la maggior parte del tallio ingerito; il resto viene immagazzinato nei reni stessi, nel cuore, nei muscoli e nel cervello. L'avvelenamento cronico del tallio può causare la neurite multipla accompagnata da incapacità di camminare, affaticamento, perdita di peso e diminuzione delle difese immunitarie. Dato che non ha colore o sapore, l'acetato di tallio è stato usato intenzionalmente come veleno in parecchie note occasioni. Le sue fonti sono contaminazione industriale, elettronica (il tallio è usato in batterie e semiconduttori) lenti ottiche, pellicole fotografiche, gioielleria, tinture e pigmenti e fuochi artificiali. Fino al 1975 è stata usato in antiparassitari e topicidi. Il suo nome deriva dal greco thallos che significa "verde germoglio."

Stagno
Simbolo: Sn
Numero Atomico: 50

Lo stagno inorganico si deposita prima nei reni e nel fegato e gradualmente si distribuisce nel tessuto osseo ma soltanto temporaneamente. Lo stagno organico affluisce al cervello, al fegato, ai reni ed al sistema linfatico. Fonti di stagno sono latte stagnate alimenti lavorati, dentifrici in pasta e saponi profumati, leghe con altri metalli (ottone, bronzo e peltro), punti di giunzione saldati in scatole di latta e sistemi per la distribuzione dell'acqua potabile, produzione di PVC (come stabilizzante termico), tinture e pigmenti, rivestimenti elettroconduttori su vetro (resistenze di sbrinatori dei lunotti posteriori delle auto), porcellana, superficie vetrosa della ceramica, pesticidi (trifenile), miniere, fusione. A seconda della forma chimica e dell'organo in cui è depositato il tempo in cui rimane nell'organismo va dai 5 ai 100 giorni. L'escrezione dello stagno avviene principalmente attraverso l'urina. La parola stagno deriva dal latino stannum (stagno).

Uranio
Simbolo: U
Numero Atomico: 92

L'uranio è probabilmente tossico, ma ci sono relativamente poche informazioni sull'esposizione diretta all'uranio. Il radon, d'altra parte, che deriva dal decadimento radioattivo dell'uranio, è una questione di inquinamento ambientale sia dell'aria che dell'acqua. Alcune fonti d'acqua potabile, sia di città che di pozzo, contengono uranio. Parte del suolo e polveri sono anch'essi contaminati. L'uranio è un elemento radioattivo e, come la maggior parte dei altri elementi radioattivi, si disintegra finalmente in piombo. Ci sono circa 90mg. di uranio nel nostro corpo. L'ingestione umana di uranio tramite gli alimenti e l'acqua ha un basso assorbimento ed un'eliminazione facile. L'intossicazione da uranio, dovesse succedere, interessa solitamente i reni. L'origine di questo termine deriva dal nome del pianeta Urano, dopo la sua scoperta.
prato
Da: TheTimes, London 02/05/06 Autismo ed inquinamento: Il legame vitale Il numero di bambini con autismo e' drammaticamente aumentato negli ultimi anni. In un nuovo libro, Richard Lathe sostiene che l'inquinamento e cause ambientali potrebbero essere la causa. All'eta' di tre anni, James incomincia a regredire. " Ripeteva solo [alla pappagallo] e tutto cio' che faceva era correre senza badare a nessuno", dice suo padre Chris. La diagnosi leggeva 'Autismoclassico grave'. Il sistema sanitario nazionale non da alcuna indicazione sul possible trattamento, cosi' I disperati genitori fanno ricerche in proprio,utilizzano I loro risparmi e cominciano a fare qualunque cosa possa essere utile. Mettono James in dieta senza glutine e caseina e supplementi nutrizionali. " C'e' stato un immediato miglioramento nella concentrazione", dice suo padre, che ha reso la terapia comportamentale piu' efficace. Si scoprono alti livelli di certe sostanze, le porfirine, stanti ad indicare un alto livello di mercurio nel suo corpo. Il mercurio sta ora essendo lentamente rimosso. A 18 mesi dalla diagnosi, James e' ancora un bambino autistico ma, dice suo padre, "il suo I.Q [quoziente di intelligenza] e' cresciuto da 82 a 120, il suo 'punteggio di autismo' e' notevolmente sceso, e possiamo di nuovo sedere e leggere un libro insieme". Migliaia di genitori come Chris, sfiduciati dai trattamenti ufficiali per i loro bambini autistici ( o dalla mancanza di essi), si rivolgono ad interventi biomedici, ritenuti capaci di trattare le cause fisiologiche alla base dei problemi comportamentali dei bambini.Questi interventi non sono scientificamente comprovati, e molti esperti rimangono scettici. Esiste, tuttavia, un crescente corpus di ricerche e di prove empiriche che verranno raccolte, insieme all' esposizione della teoria che le sostiene, in un libro di prossima uscita, ' Autismo, il cervello e l'ambiente' di Richard Lathe. Uno dei massimi esperti di autismo del paese, il professor Simon Baron-Cohen, professore di psicopatologia dello sviluppo all'Universita' di Cambridge, descrive Lathe come un "eccellente scienziato" ed il suo libro come ".. una magistrale rassegna della scienza sull'autismo". Lathe ritiene che i genitori come Chris non solo abbiano ragione, ma che alcuni di questi trattamenti possano andare dritti al cuore delle cause 'ambientali' dell'autismo. Il numero di soggetti - particolarmente nella prima infanzia - che soffrono di disordini riconducibili allo spettro autistico (ASD) e' drammaticamente cresciuto negli ultimi due decenni.Prima, ASD si poteva riscontrare
in poche unita' per ogni 10.000; ora riguarda fino all'1% della popolazione. Parte dell'incremento e' certamente dovuto ad un'allargamento della definizione e ad un incremento delle diagnosi, ma alcuni esperti sono convinti che si sia verificata una crescita reale. Lathe e' uno fra questi, e ritiene che cio'sia in parte dovuto ad un incremento dei contaminanti ambientali come pesticidi, PSBs dalle plastiche, e in particolare metalli pesanti come mercurio e piombo, due note neurotossine. Lathe non suggerisce che l'inquinamento ambientale sia l'unica causa dell'autismo. E' ora risaputo che I geni giocano un ruolo di grande importanza in questa condizione; ma la sola spiegazione genetica non e' cosi 'lineare'. Non e' stato identificato - ne ci si aspetta che lo sara' - un 'gene dell'autismo'. Una tendenza autistica si puo' riscontrare nelle famiglie, ma ci sono coppie di gemelli identici dove uno dei soggetti e' autistico, e l'altro no. Il corredo genetico puo' predisporre all'autismo, ma, nella maggioranza dei casi, per attivare lo sviluppo di sintomi autistici ci vuole un qualcosa in piu', qualcosa che proviene dall'ambiente. Sir Michael Rutter, professore di Psicopatologia dello Sviluppo al King's College di Londra, un'autorita' in materia, dice che il tempo di quando si dava la colpa dell'autismo a cattivi genitori e' finito da un pezzo, e che "E' piu' probabile che questi fattori ambientali siano fisiologici piuttosto che psicologici". Sono state formulate molte ipotesi sulle cause: dieta, complicazioni della gravidanza o della nascita, vaccini. Al momento tutte sono investigate dallo "Studio Longitudinale Avon su Genitori e Bambini all'Universita' di Bristol. Per sostenere che l'inquinamento possa essere un fattore di concausa, Lathe segnala ricerche che mostrano come l'autismo sia piu' prevalente nelle citta' pittosto che in aree extraurbane, e sottolinea che non vi e' nulla nel suo libro che contraddica la ricerca genetica. " Ho intenzione
 di mostrare come genetica e fattori ambientali potrebbero unirsi", dice l'autore. Lathe sostiene che molti casi di autismo potrebbero essere causati da una certa' fragilita' genetica nella biochimica del corpo che lo rende piu' vulnerabile a certi inquinanti. Cosi', quando il soggetto e' esposto a tossine ( anche a livelli normalmente innocui per la maggior parte della popolazione), il suo corpo non riesce a sopportarne l'azione. Se l'esposizione avviene durante un vulnerabile stadio dello sviluppo ( fetale, neonatale o in momenti cruciali dello sviluppo del cervello), le tossine possono causare danni ad aree-chiave del cervello. " Soggetti autistici presentano una varieta' di disfunzioni fisiologiche come sbilancio ormonale, problemi inestinali e deficienza immunitarie in aggiunta alle loro difficolta' cognitive e psicologiche. I Professionisti [medici, n.d.t.] hanno spesso scelto di ignorare questo, aggiunge, preferendo esaminare il fattore fisiologico e quello psicologico separatamente. Ma, riporta Lathe, "recenti evidenze smentiscono questo". E' accertato che l'esposizione a certe tossine puo' causare danni cerebrali e che il danno cerebrale ( in particolare del sistema limbico) puo' portare a sintomi autistici. Inoltre, l'area limbica del cervello e' nota non solo per influenzare emozioni e comportamento, ma gioca un ruolo preponderante nel regolare la fisiologia del corpo. Cosi, il danno cerebrale iniziale puo' progredire e causare ulteriori problemi fisiologici, che a loro volta possono causare ulteriori problemi cerebrali, e cosi via, in un circolo vizioso. Puo' l'intervento biomedico rompere questo circolo e migliorare se non revertire il danno? A differenza di quasi tutto il cervello, l'area limbica ha una qualche capacita' di riparare se stessa, dice Lathe. "Cosi', e' possibile un certo grado di recupero se il problema specifico viene identificato e trattato... il piu' presto possible". Pur notando che allo stato non vi sono prove conclusive in favore del trattamento biomedico per l'autismo, il Professor Rutter sostiene che il trattamentobiomedico funziona in altre patologie. Per esempio, la Phenilketonuria (PKU) e' una deficienza enzimatica ereditaria che - se trascurata - causa danno cerebrale (a volte producendo sintomi autistici). " La PKU ha cause genetiche ma e' quasi totalmente curata da un cambio nella dieta". C'e' una stretta connessione neurologica tra l'intestino ed il cervello, e una ricerca effettuata da Research Autism ha scoperto che il 60% delle famiglie con un bambino/a autistico/a seguono la dieta senza glutine e caseina. "Conosco molti di questi bambini che sono migliorati moltissimo, dice Richard Mills, direttore di Research Autism. " Conosco anche molti altri per I quali la dieta non ha fatto alcuna differenza". Questo potrebbe essere perche' l'autismo non e' una [condizione a causa unica]. E' definito da una rassegna di comportamenti che possono avere molteplici cause. Cio' spiegherebbe anche perche' la ricerca sull'autismo produce risultati contraddittori. Gli esperti sono d'accordo sul fatto che e' di cruciale importanza trovare modi di distinguere tra sottogruppi di autismo, cosicche' la ricerca e la terapia possano essere meglio indirizzate. Lathe non ha molti dubbi sul fatto che interventi personalizzati possono aiutare I bambini come James. Inoltre, egli dice, se potessimo ridurre le tossine nel nostro ambiente, potremmo abbassare il numero di casi non solo di autismo, ma anche di Alzheimer ( per i quali esiste crescente evidenza di un legame con I metalli pesanti), schizofrenia, ADHD, e forse persino il molto nominato 'cattivo comportamento' nelle scuole. Autism, Brain and Environment by Richard Lathe (Jessica Kingsley, £15.99) Cosa possono fare I genitori di bambini autistici § Ridurre al massimo l'esposizione dei bambini a fattori inquinanti e tossici. Livelli di questi fattori innocui per il bambino della porta accanto potrebbero comun
que essere dannosi per il bambino autistico. § Filtrare l'acqua del rubinetto con un filtro a carbone attivo per rimuovere le sostanze inquinanti. § Mangiare organico [biologico]; § Cercare di evitare l'assunzione di metalli. Limitare il pesce, che puo' contenere alti livelli di metalli pesanti - in particolare pesce spada e tonno (ma attenzione all'impatto sulla nutrizione); § Tenere d'occhio la salute dei vostri bambini, specialmente se lui o lei non possono comunicare efficacemente. Dolori non riconosciuti possono portare a problemi estremi che possono essere connessi all'autismo; § Siate consapevoli che il vostro bambino/a puo' avere problemi gastrointestinali come diarrea, costipazione, dolori. Se e' cosi' trattate il bambino/a. Anormalita' del tratto gastrointestinale possono giocare un ruolo causale ( attraverso la connessione biochimica con il cervello); § Cercare di limitare gli stress sociali e psicologici: le tossine liberate con lo stress possono cagionare danni 
all'area limbica; § La dieta senza glutine e caseina puo' aiutare ( ancora, attenzione a mantenere una buona nutrizione generale) § Prendere in considerazione supplementi nutrizionali, come acido follico, selenio, vitamina B, C, etc; § Incoraggiare il riciclo dei rifiuti. La discarica di elettrodomestici e altri tipi di rifuiti contribuisce all'avvelenamento delle falde acquifere; § Se viene scoperto che il vostro bambino presenta livelli eccessivi di metalli pesanti considerare la chelazione ( la rimozione dei metallic dal corpo legandoli ad altre sostanza chimiche), ma fatela solo quando vi sia prova affidabile che e' necessaria, e sotto un appropriata supervisione.


Fonte:http://www.fli.it/index.php?option=content&task=view&id=496&Itemid=173
La possibilità di una epidemia di malattie correlate all’amianto suscita un interesse crescente.
Le conseguenze a lungo termine dell’impiego del minerale riguardanti la popolazione in generale e i lavoratori esposti, in particolare negli anni ’60 e ’70, non sono facilmente valutabili, anche per i lunghi periodi di latenza delle patologie correlate all’amianto.

Il legame tra moratlità a causa di mesoteliomi e asbestosi tra il 2000 ed il 2004 e l’impiego dell’amianto negli anni ‘60 è stato esaminato in un interessante studio recentemente pubblicato su The Lancet.
Scopo dello studio era di valutare l’associazione tra tassi nazionali delle morti per malattie associate all’amianto e il consumo storico di amianto. Dove il consumo (espresso in chili di amianto per persona all’anno) è stato calcolato sommando  la produzione e l’importazione del minerale e sottraendone le esportazioni.

Per ogni nazione della quale erano disponibili i dati sono stati calcolati  annualmente, per il periodo 2000-2004, i tassi  di mortalità (per uomini e donne) per ogni patologia associata all’amianto (asbestosi, mesotelioma pleurico, peritoneale, e tutti  mesoteliomi) ed il consumo di amianto tra il 1960 e il 1969.

Al maggior consumo di amianto nel periodo indicato è risultato associato un incremento di mortalità nei primi anni del 2000 per tutti i tipi di mesotelioma per entrambi i sessi; le morti per queste patologie infatti aumentano di 2,4 volte per ogni kg di amianto consumato in più tra gli uomini e di 1,6 volte tra le donne.
Profonde differenze tra uomini e donne sono riscontrate per il mesotelioma pleurico e l’asbestosi. Per queste patologie infatti si riscontra che l’associazione tra consumi e mortalità riguarda solo gli uomini. Mentre per il mesotelioma peritoneale, l’associazione riguarda entrambi i sessi (aumento di 2,4 volte per gli uomini e di 1,4% per le donne).

Le differenze riscontrate tra i sessi possono essere connesse anche alla diversa esposizione lavorativa; ad esempio nei cantieri navali o ferroviari nei quali veniva impiegato largamente il minerale la popolazione lavorativa era prevalentemente maschile.

Fonte: The Lancet 2007; 369:844-849 Ecological association between asbestos-related diseases and historical asbestos consumption: an international analysis
Un articolo sull'idrossido di alluminio nei vaccini: 


[NVIC] Aluminum, Neuron Death & Anthrax Vaccine 

December 08, 2006 

National Vaccine Information Center 
e-news 

"Whereas many environmental factors have been linked to GWI, the role of the anthrax vaccine has come under increasing scrutiny. Among the vaccine's potentially toxic components are the adjuvants aluminum hydroxide and squalene..... Aluminum-treated groups also showed significant motor neuron loss (35%) and increased numbers of astrocytes (350%) in the lumbar spinal cord....The findings suggest a possible role for the aluminum adjuvant in some neurological features associated with GWI and possibly an additional role for the combination of adjuvants." - Petrik, Wong, Tabata, Garry & Shaw, Neuromolecular Medicine 

Barbara Loe Fisher Commentary: 

Aluminum is a metal which is neurotoxic when it accesses the nervous system and it also has an affinity for the bones, lung and liver. It can make the blood brain barrier more permeable and cross it, leading to neuron death and chronic inflammation of the brain. 

Aluminum is used as an adjuvant in many vaccines, including the HPV vaccine (Gardasil) targeting pre-adolescent girls. Childhood vaccines contain from 170 mcg to 625 mcg of aluminum per dose. Children receiving multiple vaccines on one day (pneumococcal, DTaP, hepatitis B, hepatitis A) could receive as much as 1250 mcg of aluminum. 

Symptoms of aluminum poisoning include personality changes, progressive speech disorder, stuttering, tremors, seizures, abnormal EEG, psychosis and dementia. Elevated levels of aluminum have been found in the brains of those diagnosed with Alzheimer's disease, who have symptoms including memory lapses, mood disturbances, agitation, aggression, disturbed sleep, confusion and depression. 

There have never been any long term human studies evaluating the pathological changes in brain and immune function resulting from repeatedly injecting aluminum into children and adults. 

Aluminum adjuvant linked to gulf war illness induces motor neuron death in mice. 

Neuromolecular Medicine 

February 2007, Volume 9, Issue 1 

Click here for the URL: 

Petrik MS, Wong MC, Tabata RC, Garry RF, Shaw CA. 

Department of Ophthalmology and Program in Neuroscience, University of British Columbia, Vancouver, British Columbia, Canada. 

Gulf War illness (GWI) affects a significant percentage of veterans of the 1991 conflict, but its origin remains unknown. Associated with some cases of GWI are increased incidences of amyotrophic lateral sclerosis and other neurological disorders. Whereas many environmental factors have been linked to GWI, the role of the anthrax vaccine has come under increasing scrutiny. Among the vaccine's potentially toxic components are the adjuvants aluminum hydroxide and squalene. 

To examine whether these compounds might contribute to neuronal deficits associated with GWI, an animal model for examining the potential neurological impact of aluminum hydroxide, squalene, or aluminum hydroxide combined with squalene was developed. Young, male colony CD-1 mice were injected with the adjuvants at doses equivalent to those given to US military service personnel. All mice were subjected to a battery of motor and cognitive- behaviora l tests over a 6-mo period postinjections. 

Following sacrifice, central nervous system tissues were examined using immunohistochemistr y for evidence of inflammation and cell death. Behavioral testing showed motor deficits in the aluminum treatment group that expressed as a progressive decrease in strength measured by the wire-mesh hang test (final deficit at 24 wk; about 50%). Significant cognitive deficits in water-maze learning were observed in the combined aluminum and squalene group (4.3 errors per trial) compared with the controls (0.2 errors per trial) after 20 wk. 

Apoptotic neurons were identified in aluminum- injected animals that showed significantly increased activated caspase-3 labeling in lumbar spinal cord (255%) and primary motor cortex (192%) compared with the controls. Aluminum-treated groups also showed significant motor neuron loss (35%) and increased numbers of astrocytes (350%) in the lumbar spinal cord. 
The findings suggest a possible role for the aluminum adjuvant in some neurological features associated with GWI and possibly an additional role for the combination of adjuvants. 

Neuromolecular Med. 2007; 9(1); 83-100. 

************************************************************* 
National Vaccine Information Center 
---------------------------------------------------------------------- ---------- 
email: news@nvic.org 
voice: 703-938-dpt3 
web: http://www.nvic.org 
NVIC E-News is a free service of the National Vaccine Information Center and is supported through membership donations. 

NVIC is funded through the financial support of its members and does not receive any government subsidies. Barbara Loe Fisher, President and Co- founder. 

Learn more about vaccines, diseases and how to protect your informed consent rights at www.nvic.org


L'unico modo per dormire tranquilli è di divellerci dalla mente le incrostazioni del marketing propagandistico delle case farmaceutiche propinato senza soluzione di continuità dai loro numerosi lacchè a tutti i livelli, cercando le informazioni scevre dai veleni del business a tutti i costi e costruendoci il nostro bagaglio di conoscenza per poter discriminare i "consigli" degli "esperti" di turno. 
Un grammo di mercurio per una direttiva comunitaria può inquinare 20.000 kg di derrate alimentari; sempre per una direttiva comunitaria (recepita dal governo italiano) gli OGM non possono essere presenti negli alimenti dei bambini, il vaccino Antiepatite B è un OGM; la formaldeide è mutageno e cangerogeno soprattuto per il fegato, è presente come conservante nei vaccini e così via... 
I medici, se in grado, possono solo dare dei consigli tecnici ma le decisioni, consapevoli e informate sono solo dei genitori, gli unici responsabili, ai sensi di legge, della salute dei figli. 
Io sono stato 3 anni a cercare, studiare per capire ed essere consapevole, ed oggi studio e cerco ancora più di prima per essere sempre più informato e sereno. 
Il mio ultimo bambino di 4,5 anni non ha avuto mai nessun vaccino e antibiotico senza problema alcuno. 
Quando chiesi, incalzandolo, al pediatra di fiducia (privato) che il vaccino che aveva somministrato (a pagamento) a mio figlio era stato ritirato dal commercio e dalla produzione il mese successivo alla somministrazione,  argomentando, con una serie di ricerche pubblicate, la mia decisione di non vaccinarlo più, i suoi argomenti "medico-scientifici" furono: "... lei mi fa paura, deve cambiare hobby...". Dopo una risposta di tale eccelsa portata, mia moglie, che era molto scettica, rimase inebetita e fu allora che realizzai che l'unica strada era di capire da noi cosa ci stava accadendo intorno.

Cercando sul Web informazioni in merito ai metalli pesanti e ai loro effetti sull'organismo ho trovato un utile pfd informativo.

Eccovi il link dal quale è possibile visionarlo.

http://farmacia.unich.it/farmacologia/didattica/tox/metalli.pdf
http://www.informasalus.it/it/articoli/metalli-pesanti-giocattoli.php

Metalli pesanti nei giocattoli cinesi: Greenpeace lancia l'allarme 

di Redazione InformaSalus.it


CATEGORIE: Denuncia sanitaria , Infanzia




Metalli pesanti nei giocattoli cinesi: Greenpeace lancia l'allarme


Il 30% dei giocattoli prodotti e venduti in Cina contiene una dose massiccia di metalli pesanti che rischiano di danneggiare gravemente la salute dei più piccoli. A lanciare l'allarme tossicità sui giocattoli cinesi è uno studio realizzato da Greenpeace, che ha analizzato mezzo miliardo di giocattoli acquistati dalla stessa associazione nelle città di Hong Kong, Pechino, Shanghai, Canton e Wuhan. 

Il 10% dei pezzi esaminati supera i livelli di piombo consentiti dagli standard nazionali e molti dei giocattoli analizzati contengono quantità di piombo 200 volte superiori a quelli concessi dalle autorità cinesi, ovvero 1200 volte oltre gli standard imposti dagli Stati Uniti.

Tali giocattoli sono dunque pericolosissimi, in quanto possono facilmente provocare danni alle vie respiratorie e in alcuni casi addirittura tumori.

Secondo quanto riportato nel dettaglio anche dal South China Morning Post, che ha pubblicato i dati della ricerca di Greenpeace, nei giocattoli sono stati trovati ben sei metalli pesanti differenti. 

Una recente ispezione nazionale da parte dell’Amministrazione di Supervisione di Qualità, Ispezione e Quarantena cinese ha assicurato che sono stati trovati livelli di piombo fuori norma in un solo un giocattolo su 240 analizzati. Secondo gli esperti le differenze con la ricerca di Greenpeace sarebbero da ricercare nei diversi metodi di analisi di Greenpeace e del Governo cinese, questi ultimi “più sofisticati” secondo le autorità.

Gli Usa ci ripensano: pericoloso l’amalgama


CONTROVERSIE
Gli Usa ci ripensano: pericoloso l’amalgama
La Food and drug administration ha cambiato posizione sulla tossicità del materiale per le otturazioni
L’inversione di rotta non poteva passare inosservata. L’autorevole Food and drug administration, agenzia regolatoria americana, ha cambiato in modo drastico posizione sulla vexata quaestio della tossicità dell’amalgama per le otturazioni. «Gli amalgami dentali contengono mercurio che può avere effetti neurotossici sul sistema nervoso di bambini nello sviluppo e nei feti», si legge sul sito dell’agenzia americana che aggiunge all’elenco anche i pazienti immunosensibili al mercurio.
Cantano vittoria le associazioni dei consumatori statunitensi, come «Moms against mercury»: dopo dieci anni di battaglie legali, la Fda ha dovuto aprire una procedura di valutazione degli amalgami dentali ed entro il 28 luglio del 2009 dovrà classificarla come qualsiasi altro farmaco. «È la prima volta che la Fda considera la posizione di altri Paesi come il Canada, la Francia e la Svezia, secondo i quali bisogna vietare l’uso dell’amalgama in donne in gravidanza e bambini in base al principio di precauzione», dice soddisfatta anche l’Associazione italiana per le malattie da intossicazione cronica e ambientale, nata nel 2003 per iniziativa di un gruppo di malati e di loro familiari. Le otturazioni sono composte per il 50 per cento da mercurio liquido, che serve ad amalgamare gli altri metalli come argento, stagno, rame e zinco. In Norvegia, Svezia e Danimarca le hanno proibite dall’inizio dell’anno. Secondo il tossicologo tedesco Max Daunderer, un’eminenza nel campo, il mercurio provocherebbe disturbi neurologici, ormonali e immunitari. Di recente, negli Usa, è stato messo in correlazione con l’Alzheimer e l’autismo nei bambini.
Per l’Organizzazione mondiale della sanità, l’amalgama non è pericolosa ma si invita alla cautela. In Italia, a parte un parere «tranquillizzante» del Consiglio superiore di sanità nel ‘99, il decreto ministeriale 10 ottobre 2001 consente l’uso di amalgama dentale solo nella forma di capsule predosate. Per prudenza, poi, è stata vietata la posa e la rimozione di amalgama in pazienti allergici alla stessa, in gravidanza, in allattamento, nei bambini sotto i 6 anni e in pazienti con gravi nefropatie. «Noi restiamo ancorati alle indicazioni del ministero» dice Roberto Callioni, presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani. Per Marcello Maddalone, della Clinica odontoiatrica dell’università di Milano Bicocca diretta da Marco Baldoni, l’amalgama non si usa quasi più e tra poco apparterrà alla storia della professione
macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti;